BOZZA DDL MADE IN ITALY NEL PROSSIMO CDM: DAL FONDO SOVRANO AI RISTORANTI NEL MONDO
È pronto a sbarcare nel prossimo CdM convocato il 23 maggio il ddl Made in Italy che porterà, tra le altre novità, la formazione del Liceo Made in Italy, gli investimenti per le imprese legate all’italianità da esportare e i bollini per ristoranti. La bozza del disegno di legge sul Made in Italy è composta, spiega l’ANSA che l’ha visionata, di ben 47 articoli: «Dal rifinanziamento della Nuova Sabatini a misure di incentivazione del design e dell’ideazione estetica, dall’annunciato nuovo fondo sovrano al sostegno all’imprenditorialità femminile, alle filiere del legno, dell’arredo e del tessile, fino a disposizioni per l’approvvigionamento di materie prime critiche della filiera della ceramica».
Si parte con la formulazione della “Giornata nazionale del Made in Italy” istituita ogni 15 aprile per poter celebrare «celebrare la creatività e l’eccellenza italiana»: altra novità riguarda il “bollino” per i ristoranti autentici italiani sparsi per il mondo, «Al fine di valorizzare e sostenere gli esercizi di ristorazione che offrono all’estero prodotti enogastronomici effettivamente conformi alle migliori tradizioni italiane all’estero e di contrastare l’utilizzo speculativo dell’italian sounding, – si legge nella bozza del ddl – i ristoratori situati all’estero possono chiedere la certificazione distintiva di “ristorante italiano nel mondo”». Tale certificazione viene rilasciata su richiesta del ristoratore da un ente certificatore accreditato presso l’organismo unico di accreditamento nazionale italiano legato al Masaf (Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste) e il Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy). La vera asse centrale del provvedimento in via di approvazione dal Governo Meloni è però il fondo sovrano tra i 500 milioni e il miliardo di euro per aiutare lo sviluppo delle filiere italiane: il ddl Made in Italy prevede poi l’istituzione di conti deposito agevolati per sostenere gli studi dei giovani; nasce poi anche la fondazione “Imprese e competenze” per fare più rete tra aziende, istituti formativi e scuole.
LICEO MADE IN ITALY: DATE E MATERIE, ECCO COME SARÀ
Capitolo corposo a parte è l’introduzione del Liceo Made in Italy, già preannunciato nelle scorse settimane dalla Premier Giorgia Meloni: «E’ nostro interesse e dovere sostenere questo mondo e l’impegno del governo è anche al sostegno dei giovani e del ricambio generazionale. Il vino non è solo un fatto economico ma anche un fatto culturale, è un pezzo fondamentale della nostra identità», aveva detto la leader del Governo aprendo la 55esima edizione del Vinitaly. «Questo è il liceo, perché non c’è niente di più profondamente legato alla nostra cultura», aveva aggiunto Meloni, «quando si dice che con la scelta del liceo avresti avuto uno sbocco mentre opportunità minori con un istituto tecnico, dimentichiamo che in questi istituti c’è una capacità di sbocco professionale molto più alta di altri percorsi, questo è il liceo».
In attesa di capire come sarà effettivamente introdotto, quanto previsto finora dalla bozza del ddl Made in Italy verte su alcuni elementi chiave: il nuovo percorso liceale Made in Italy partirà a partire dall’anno scolastico 2024/2025 – dunque da settembre 2024 – e andrà a sostituire l’opzione economico sociale del liceo delle scienze umane, che però continuerà per le classi successive alla prima fino a esaurimento. La bozza del Governo sottolinea come saranno previste lezioni approfondite di economia e diritto, per poter capire meglio come funzionano i settori produttivi del nostro Paese. Spazio poi all’imprenditoria per «valorizzare al massimo le potenzialità del Made in Italy»: non mancheranno analisi e studi sui contesti storico-geografici e artistici in cui sono nate/nascono le eccellenze italiane.
IL PIANO DI STUDI DEL LICEO MADE IN ITALY: COSA DICE LA BOZZA
«Gli studenti avranno a disposizione anche strumenti per gestire un’impresa, conoscere le strategie di mercato, supportare i processi produttivi e favorire l’internazionalizzazione delle aziende Made in Italy», si legge nella bozza in arrivo nel prossimo Consiglio dei Ministri. Non mancherà lo studio importante delle lingue straniere – almeno due, inglese compreso – per favorire l’internazionalizzazione, compreso il CLIL (l’apprendimento di materie specifiche in lingua straniera). Qui di seguito i punti chiave del piano di studi abbozzato e presentato in anteprima da “Orizzonte Scuola”:
Materie biennio
Lingua e letteratura italiana; lingua e cultura straniera; storia dell’arte; matematica; informatica; scienze naturali; fisica; scienze motorie e sportive; storia e geografia; diritto ed economia politica; religione cattolica o attività alternative
Materie triennio
Lingua e letteratura italiana, lingua e cultura straniera, storia dell’arte, matematica, informatica, scienze motorie e sportive, storia, filosofia, religione cattolica o attività alternative. Poi le novità: economia e gestione delle imprese del Made in Italy; modelli di business nelle industrie dei settori della moda, dell’arte e dell’alimentare; Made in Italy e mercati internazionali.
I 4 pilastri del Liceo Made in Italy
– «Indirizzato allo studio della cultura giuridica ed economica e della tradizione umanistica del nostro Paese»;
– «Fornire allo studente competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alle scienze giuridiche ed economiche, al l’interno di un quadro culturale che, riservando attenzione anche alle scienze matematiche, fisiche e naturali, consenta di cogliere le intersezioni tra i saperi e di elaborare una visione critica della realtà»;
– «Guidare lo studente ad approfondire e sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità di alcuni settori strategici dell’economia del Paese, cosiddetti settori del Made in Italy»;
– «Assicurare allo studente un per corso di acquisizione di conoscenze e di competenze molteplici per proseguire, in modo proficuo, la propria formazione in ambito universitario e per inserirsi efficacemente nel mondo del lavoro».