Roberto Ciufoli, attore, regista teatrale e comico italiano, è stato ospitato nella piazza de I Fatti Vostri per prendere il consueto caffè con Salvo Sottile, apprezzatissimo momento di intervista e racconto dell’ospite di turno. Un inizio nel teatro da giovanissimo, che in breve tempo l’ha catapultato nell’ambiente televisivo italiano dove ha saputo facilmente e rapidamente distinguersi, grazie a Pronto chi gioca del 1986. Ricorda che lì aveva “un angoli in cui facevamo tutti gli sketch durante tutto il programma, ci cambiavamo mille volte ma si vedeva già il rapporto con Francesca Draghetti e Tiziana Foschi“, con le quali, assieme anche a Pino Insegno, poi creò il gruppo La Premiata Ditta.
Roberto Ciufoli e il rapporto con Pino Insegno
Raccontando la sua carriere, Roberto Ciufoli ricorda che “ho scoperto di essere diventato famoso quando, andando in giro in Italia per le tournée a teatro, ci fu una volta in cui ci riconobbero entrando in autogrill. Era iniziata da pochissimo la trasmissione”, racconta, “ma all’epoca la televisione era dirompente [e] la notorietà immediatamente veniva a galla”. Racconta che da piccolo “facevo il boy scout e ho iniziato a fare teatro nelle sere in cui si stava attorno al fuoco, con le luci naturali. Poi ho iniziato a pensare che si poteva scrivere qualcosa di diverso, che potevo mettere due fuochi per avere le luci”.
Fu lì che Roberto Ciufoli capì “che c’era una strada che avrei dovuto seguire”. Poi, in prima liceo conobbe Pino Insegno “siamo diventati amici e siamo parenti ormai. Anche con Francesca e Tiziana ci conosciamo da sempre. Sono le persone che ho frequentato di più nella mia vita”. Tornando a Pino Insegno racconta che “ci siamo trovati subito con un’intesa particolare perché facevamo casino. Eravamo un po’ i monelli della scuola e della classe, tanto che dalle altri classi ci venivano a chiedere di andare a rovinare alcune lezioni”. Ma nella sua vita Roberto Ciufoli ha fatto anche il docente di educazione fisica, e racconta che “ho scoperto che il è un po’ il capo della scuola perché riesce a prendere tutti i ragazzi e diventa un po’ l’ago della bilancia. Ti può scatenare contro gli altri professori, o mettere una buona parola. I ragazzi”, racconta con il sorriso, “si divertivano tanto”.