Kemal Kilicdaroglu, attuale leader dell’opposizione in Turchia, nonché contendente del presidente Recep Tayyip Erdogan con il quale andrà al ballottaggio il prossimo 28 maggio, sembra aver cambiato la sua strategia comunicativa nei confronti della popolazione. Si era, infatti, distinto per essere una sorta di “Gandhi turco“, come è stato nominato dai media locali ed internazionali, opposto in tutto e per tutto all’attuale leader autoritario Erdogan.
Differentemente, però, dopo le elezioni che si sono tenute il 14 maggio e che hanno visto Erdogan in vantaggio con il 49,34% dei voti, rispetto al 44,99% a sostengo di Kilicdaroglu, quest’ultimo sembra aver perso il suo aplomb pacifico. Infatti, dopo un periodo di silenzio stampa dopo le elezioni, il leader dell’opposizione in un discorso pubblico ha accusato l’avversario di aver “fatto arrivare in questo paese 10 milioni di profughi”, promettendo “qui ed ora [che] non appena salirò al potere, manderò a casa tutti i profughi“. Secondo Kilicdaroglu, inoltre, se Erdogna vincesse nuovamente la Turchia potrebbe trovarsi ad affrontare un’ondata migratoria pari a circa 30 milioni di ingressi irregolari in più.
Kilicdaroglu: “Erdogan vende le cittadinanze per voti”
Insomma, dopo la strategia difensiva di Kemal Kilicdaroglu, per l’esigenza di riuscire ad accaparrarsi quel 5% di voti che rimangono in ballo in Turchia, il leader dell’opposizione sembra essere passato all’attacco. Infatti, i voti che punta ad ottenere sono quelli che nel primo turno elettorale sono stati assegnati a Sinan Ogan, politico nazionalista con posizioni estremamente dure sui migranti irregolari e sull’accoglienza dei profughi.
Secondo Kilicdaroglu, che nel suo discorso si è rivolto direttamente ad Erdogan, quest’ultimo non è stato in grado “di controllare i confini e preservare l’onore della Turchia. Hai portato 10 milioni di rifugiati”, nonostante le stime ufficiali parlino di 4 milioni di persone, di cui 3,5 di origine siriana. Secondo il leader dell’opposizione, tuttavia, lo scopo di Erdogan era quello di “vendere il diritto di voto a queste persone per guadagnare consenso rendendo rifugiati i tuoi stessi cittadini”. Concludendo, Kilicdaroglu ha sottolineato che “coloro che amano questo Paese [devono andare] a votare. Non possiamo abbandonare la nostra patria a questa mentalità che ha portato 10 milioni di irregolari tra noi. È arrivato il momento di mandarli fuori dal Paese, subito”.