SONDAGGI POLITICI E INTENZIONI DI VOTO PIEPOLI: FDI AL 30%, BENE FI E PD, CALO M5S
Un Centrodestra che torna “in salute” anche negli ultimi sondaggi politici condotti dall’Istituto Piepoli lo scorso 17 maggio: le intenzioni di voto nazionali mostrano l’ottimo trend di consensi raggiunto ormai da Fratelli d’Italia e da Giorgia Meloni (di ritorno oggi dal G7 in Giappone) e pure dagli altri partner di Governo, con la conferma della crescita lenta ma costante del Partito Democratico e lo stop di Conte attorno al 15-16% delle preferenze.
Premettendo che il 34% degli intervistati nei sondaggi politici di Piepoli restano indecisi o astenuti, FdI resta ancora il primo partito del Paese con netto distacco sui dem di 11 punti percentuali: 30% per il movimento della Meloni, 19% per Schlein & co. (In aumento dello 0,5%). Stesso trend lo registra anche Forza Italia del “ritornato” Silvio Berlusconi, con un 7% che insidia da vicino la Lega di Salvini stabile al 9%: il M5s di Conte scivola al 16% (-0,5% rispetto agli ultimi sondaggi politici) mentre prosegue la crisi di Italia Viva con Renzi che si ferma al 2,5% su scala nazionale. Chiudono le intenzioni di voto Piepoli Azione di Calenda al 4%, Noi Moderati all’1,5% e ben quattro partiti tutti al 2,5%: si tratta di Alleanza Verdi-Sinistra, PiùEuropa, ItalExit di Paragone e per l’appunto Italia Viva.
GLI ALTRI SONDAGGI POLITICI: RIFORME, PREMIERATO O PRESIDENZIALISMO? ITALIANI DIVISI (COME I PARTITI)
Osservando invece gli ultimi sondaggi politici realizzati da Ipsos di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera (16-18 maggio le interviste) il punto sulle riforme vede una netta divisione tra gli italiani, che rispecchia quella manifestata finora dagli stessi partiti in Parlamento. Premierato, Presidenzialismo, semi-Presidenzialismo e quant’altro: la confusione spesso supera i giudizi con il risultato che al momento non vi è una strada precisa consigliata dagli elettori in merito alle riforme costituzionali da portare avanti.
Il 25% punta netto sul Premierato, il 205 sul Presidenzialismo (elezione diretta del Capo dello Stato) mentre il 26% esclude queste due formule (un 29% ammette di non sapere): entrando poi nello specifico dell’indagine di Piepoli, emerge come il 39% sia nettamente convinto che il ruolo di super partes del Presidente della Repubblica serva per Costituzione, mentre il 27% ammette vi possano essere cambiamenti. Guardando come pensano gli elettorati dei vari partiti si conferma la linea della “confusione” anche all’interno delle stesse coalizioni: sul Premierato spinge forte Fratelli d’Italia (44%) mentre Lega-FI-NM non vanno oltre il 36% di quota “convinti”; 21% dal Pd, 23% M5s. Di contro, sul Presidenzialismo vi è generale sfiducia: convinti solo il 34% degli elettori FdI, 33% il resto del Centrodestra, 13% Pd, 29% M5s. Gli italiani si dividono anche sul percorso da intraprendere per le riforme: i sondaggi politici Piepoli riportano infatti di un 32% che punta all’accordo Governo-opposizioni per una legge da approvare in Parlamento, ammettendo l’ipotesi del referendum qualora non si riuscisse a convincere i due terzi delle due Camere; il 31% vuole l’elezione di un’Assemblea Costituente con esperti per decidere le riforme senza referendum; il 37% dice e ammette di non sapere.