Ali Agca non perde occasione di far sentire la sua voce sul caso di Emanuela Orlandi e torna sulla vicenda della cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983 a Roma con una nuova serie di dichiarazioni. L’ex terrorista turco, autore dell’attentato del 1981 a Papa Giovanni Paolo II in piazza San Pietro, ha parlato ai microfoni del settimanale Giallo sostenendo che Pietro Orlandi, fratello della ragazza impegnato da 40 anni nella ricerca della verità, “ha sbagliato solo accostando Wojtyla a vicende di pedofilia (una posizione, quest’ultima, ampiamente smentita dallo stesso Orlandi, ndr), ma ha ragione su tutto il resto“.
Agca non è nuovo ad affermazioni sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e a contraddizioni sui vari scenari che, nei decenni trascorsi dalla scomparsa, si sono susseguiti senza soluzione di continuità nell’alveo del giallo. Stavolta torna a parlare del Vaticano e sostiene che Pietro Orlandi abbia ragione “quando dichiara che gli ultimi tre Papi sapevano tutto“. A questo, ha aggiunto al settimanale, si sommerebbe un altro dettaglio: “Pietro dice meno, poiché gli ultimi tre Papi potevano liberarla“. Tra le versioni portate all’attenzione mediatica dal turco Agca negli anni, anche quella secondo cui Emanuela Orlandi sarebbe viva. Racconti su cui, come ha sottolineato Pietro Orlandi, non avrebbe mai fornito elementi a concreto supporto nonostante avesse promesso alla famiglia l’invio di documenti “che però non sono mai arrivati“.
La versione di Ali Agca: “Gli ultimi tre Papi sapevano tutto…”
È con questa frase, tra le dichiarazioni affidate recentemente a Giallo, che Ali Agca torna in scena nelle cronache sulla scomparsa di Emanuela Orlandi per dire la sua, ancora una volta, sul mistero della 15enne cittadina vaticana iniziato 40 anni fa. Cosa è successo quel 22 giugno 1983, e chi sa realmente che fine ha fatto Emanuela Orlandi? Sono le domande chiave di un giallo lungo quasi mezzo secolo e che vede la famiglia della vittima, in testa il fratello Piereo Orlandi, in prima linea nella difficilissima partita per ottenere verità e giustizia.
Ora che il Vaticano e la Procura di Roma hanno aperto all’orizzonte di una collaborazione nello spettro di una nuova fase di indagine, con l’apertura di un’inchiesta che (almeno su carta) promette accertamenti senza sconti sul rapimento, Agca focalizza nuovamente l’attenzione sulle presunte verità che, a suo dire, sarebbero a conoscenza degli ultimi tre Pontefici – Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco – sostenendo che Pietro Orlandi ha avuto torto soltanto nell’accostare (circostanza che Orlandi ha però smentito, precisando la sua prospettiva) Wojtyla alla pedofilia e ha invece ragione quando dichiara che i tre Papi “sapevano tutto”. Secondo Agca, Wojtyla, Ratzinger e Bergoglio sarebbero stati a conoscenza di quanto accaduto e avrebbero potuto fare qualcosa per la liberazione della ragazza.