Prada, la celebre holding del lusso italiana fondata nel 1913 nel capoluogo lombardo, sembra aver ripreso in mano il progetto di quotarsi nella borsa valori di Milano. Un progetto già annunciato lo scorso anno, assieme anche alla quotazione nella borsa di Hong Kong, in Cina, ma che sarebbe poi tardato a causa di alcuni ostacoli normativi, e che ora sembra essere tornato sul tavolo dell’attuale erede dell’impero della moda Prada. Il valore stimato del gruppo, che raccoglie anche Miu Miu e Church’s, racconta il Financial Times, è di oltre 19,3 miliardi di dollari e la scelta di una quotazione in Italia porterebbe a nuove opportunità di investimento.
Bertelli: “Con Prada creiamo un ponte Cina-Italia”
Insomma, non vi sono ancora date precise, ma sembra proprio che a breve il marchio Prada sarà quotato nella borsa valori di Milano, operando dunque una doppia quotazione. La prima, infatti, è stata fatta in Cina, nella borsa di Hong Kong appena lo scorso anno ed avrebbe portato allo holding notevoli guadagni, soprattutto dopo l’interruzione delle limitazioni dovute al periodo pandemico, da poco revocate dal governo cinese. Alessando Bertelli, erede del marchio, si è detto “ottimista su una doppia quotazione”, pur sottolineando che “nulla è deciso”.
Sulla doppia quotazione di Prada, Bertelli ha detto che “lo abbiamo visto come un modo per collegare l’Europa all’Asia, ora vediamo [la quotazione a Milano] come un modo per costruire ponti tra l’Oriente e l’Occidente in un momento di maggiori tensioni globali”, riferendosi al recente appello di Ursula von der Leyen verso le attività quotate in Cina a ritirarsi da quel mercato. Attualmente, Bertelli è il capo della divisione responsabilità sociale del marchio fondato dai suoi genitori Patrizio Bertelli e Miuccia Prada, mentre per anni è stato il loro consigliere strategico. Dal conto suo, nel 2017 aveva detto che non aveva alcun dubbio che sarebbe stato lui a raccogliere l’eredità dei genitori sulla guida della compagnia.