Rita Pavone si racconta a tutto tondo: la vita e la carriera, in un’intervista intimista
Alla veneranda età di 77 primavere e con oltre 50 milioni di dischi venduti nel mondo, Rita Pavone torna a raccontarsi come donna e artista, menzionando tra intimi retroscena e gli altri corteggiatori, Gianni Morandi. L’occasione che la cantante classe 1945 e originaria di Torino ha, per snocciolare i particolari top secret della sua vita costellata di successi e accadimenti dalle emozioni al cardiopalmo,.é un’intervista intimista concessa al Corriere della Sera.
Nata in una famiglia proletaria e non d’arte, Rita Pavone mostrava sin da piccola il suo innato talento di show-woman e il padre diventava il suo primo fan, nonché fidato “manager”. «Abitavo in una casa di Borgo San Paolo, a Torino – fa sapere, Incalzata dai quesiti della fonte giornalistica-. Eravamo in sei, in due stanze. Conservo ancora oggi il divanetto di allora, mi ricorda la fatica del vivere. Poi la Fiat ci concesse di avere una casa tutta per noi, sopra al Lingotto, in piazza Bengasi. Ricordo la prima volta che papà ci portò, mi sembrava di stare a Beverly Hills».
Il primo estimatore di Rita Pavone è quindi il padre Giovanni Pavone, un operaio della Fiat Mirafiori di origini siciliane. «Io non sono figlia d’arte, mio padre faceva il tornitore -aggiunge la celebre bionda italiana, che si imponeva come una giovane promessa dell’arte italiana dai capelli rossi in tenera età -. Da bambina cantavo una vecchia canzone messicana. Ero su un tavolo, sul quale facevo fatica a salire e a scendere. Sono sempre stata piccolina. Papà si mise in testa che avevo talento, è stato il mio scopritore e il mio manager».
Rita Pavone punzecchia Gianni Morandi…il retroscena di vita privata
L’intervista della cantante e musicista torinese, poi, prosegue con delle dichiarazioni sempre più intimiste , dove nel dettaglio Rita Pavone spiega di maturare da sempre consapevolezza di non essere “bella”, almeno non per il mero aspetto fisico: «So che non ero bella -dichiara di sé, per poi ammettere di essere comunque una “Femme fatale” per la grande bellezza interiore, evidentemente-, ma ho avuto molti corteggiatori”. E tra i suoi pretendenti, spicca il nome di un collega che insieme a lei segnano la storia della musica made in Italy: “Persino Gianni Morandi mi faceva il filo, ma non era il mio tipo -confida pungente, poi, Rita Pavone-. Siamo sempre restati amici. Era come mio fratello. Ci sentiamo simili. Suo padre calzolaio, il mio tornitore. Tanta fatica, tanta gavetta”.