L’Herpes Zoster, comunemente noto come ‘Fuoco di Sant’Antonio’, consiste nella riattivazione del virus della varicella, contratto in età infantile, che resta latente anche per molti anni nell’organismo. Qualunque soggetto adulto potrebbe andare incontro al risveglio del virus. Esistono però persone che potrebbero essere più esposte, come ad esempio i malati di diabete. Proprio perchè più fragili si sta avanzando l’ipotesi di aprire un’ampia campagna di sensibilizzazione per sottoporre queste persone fragili al vaccino anti-herpes zoster.
“La vaccinazione anti-Herpes zoster nella persona con diabete potrebbe essere il modello per una rivoluzione culturale in ambito della prevenzione delle malattie infettive, soprattutto nei soggetti fragili. La vaccinazione non deve essere legata all’età, ma al rischio di malattia e delle sue conseguenze. Come la terapia farmacologica, la prevenzione delle malattie infettive si dovrebbe fare in modo personalizzato, nella sede in cui i pazienti sono seguiti: dal medico di medicina generale, nell’ambulatorio specialistico o nelle Rsa”. Queste le parole di Ferdinando Carlo Sasso, professore ordinario di medicina interna presso Università Campania Luigi Vanvitelli, in occasione del congresso ‘Panorama diabete’ che si è tenuto a Riccione dal 21 al 24 maggio.
Vaccino Herpes Zoster, perché è importante per chi è affetto da diabete
Come riporta Quotidiano Sanità nei soggetti affetti da diabete l’herpes zoster potrebbe avere un impatto più importante rispetto ad altre persone senza alcuna forma di patologia. Dal Fuoco di Sant’Antonio potrebbe infatti scaturire una neuropatia post erpetica anche a carattere invalidante, andando quindi a peggiorare il quadro clinico del diabetico, soprattutto in presenza di diabete mellito di tipo 1. Inoltre, come ha sottolineato Marco Falcone, professore di Malattie infettive, Università di Pisa e segretario della Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit), “nel paziente con diabete l’infezione da Herpes zoster, impattando anche sulla funzione cardiaca, aumenta il rischio di eventi cardiovascolari, forse per disfunzione immunitaria.
Il diabetico, che può avere già una insufficienza renale o addirittura essere in dialisi, visto che il rene è uno dei primi organi a soffrire per la patologia, ha difficoltà a curarsi con i farmaci antivirali che si usano in presenza di infezione da Herpes zoster”. Il nuovo vaccino anti-herpes zoster improntato è di tipo ricombinante e, grazie alla moderna tecnologia, favorisce la risposta immunitaria dando risultati migliori rispetto al precedente, garantendo un’efficacia del 95% sia sui pazienti over 50 che over 18.