Nuova bufera sulla filosofa femminista Kathleen Stock, cacciata un anno e mezzo fa dall’università del Sussex a causa delle sue posizioni critiche sull’identità di genere. Stock è stata infatti invitata a parlare il 30 maggio a Oxford. L’invito è stato inoltrato dalla Oxford Union Society, una delle più antiche società studentesche inglesi creata nel 1823 per “mantenere i princìpi fondamentali legati alla libertà di parola e di dibattito”.
Nonostante queste premesse, tuttavia, l’invito è stato aspramente contestato dalla Oxford University Lgbtq+ Society, che sui propri canali si è detta “sbigottita e atterrita” per il fatto che fosse “data parola in pubblico a un’oratrice transfobica e transescludente come Kathleen Stock”. A questa ondata di sdegno si sono aggiunti anche collettivi studenteschi “a sostegno della comunità trans” per chiedere che fosse annullato l’intervento di Kathleen Stock. A fianco della femminista si è schierato il Times, con parole molto dure e precise: “il delitto di questa filosofa è sostenere che la differenza biologica tra uomini e donne sia immutabile – si legge sul quotidiano – Nessuna illusione può trasformare un uomo con cromosomi sessuali XY in una donna con cromosomi XX. Il termine ‘genere’ può essere usato per definire l’identità sessuale in modo più fluido, ma non può prevalere sulla realtà scientifica”. E prosegue aggiungendo che “la versione moderna del maccartismo ha funzionato, mettendo a tacere coloro che temono di essere giudicati insufficientemente woke. Questi bigotti e prepotenti mascherati da liberali devono essere richiamati”.
Kathleen Stock a Oxford, docenti la difendono: “sesso biologico è rilevante, è libertà di parola”
Con la femminista Kathleen Stock, contestata per l’invito a Oxford, si sono schierati anche quarantaquattro docenti dell’università. Tra di essi spiccano il teologo anglicano Nigel Biggar, che ha assistito alla cancellazione del suo libro sul colonialismo, e il biologo Richard Dawkins, che ha visto ritirato un premio a lui assegnato dopo aver affermato che “il sesso è dannatamente binario”.
I docenti hanno scritto una lettera aperta dove si legge che “la professoressa Stock crede che il sesso biologico negli esseri umani sia reale e socialmente rilevante, una visione che fino a poco tempo fa sarebbe stata così ovvia da non meritare di essere ribadita. Che si sia d’accordo o meno con le opinioni della professoressa Stock, non c’è nessun plausibile e valido ideale di libertà accademica, o più generalmente di libertà di parola, che condannerebbe la loro espressione come qualcosa fuori dai limiti del discorso lecito”.