Gli scavi di Pompei hanno portato alla ribalta la storia di una città fermata dalla lava del Vesuvio nella grande eruzione del 79 d.c. L’emersione dei reperti ha permesso di ricostruire la società dell’epoca, con gli usi e le tradizioni dei suoi abitanti, la sua economia e le sue credenze. La straordinarietà di questo sito archeologico è data anche dall’eccezionale preservamento dei ritrovamenti, che hanno permesso meglio di capire il modus vivendi di quella popolazione così tragicamente spazzata via. Gli scavi non si sono mai fermati, e negli ultimi anni sono state compiute anche scoperte che hanno in un qualche modo anche distorto l’immagine idilliaca della società di Pompei.
A rivelarlo è stato al Die Presse Gabriel Zuchtriegel, direttore dell’antico sito di scavo, in occasione dell’uscita del suo libro “The magic of downfall”: “Per me, l’effetto più grande è stato vedere quanto fosse socialmente ed economicamente precaria la situazione. Questa non era una città che viveva in un equilibrio stabile. La vita spesso trasmessa nei libri di testo scolastici attraverso gli affreschi nelle case patrizie era quella di una piccola minoranza, la vita della maggioranza era difficile e irta di molti rischi: mortalità infantile, sconvolgimenti sociali, condizioni alimentari difficili”
Il volto di Pompei deve uscire dall’immaginario comune
Zuchtriegel, nel corso dell’intervista, ha voluto dare spunti di riflessione su come un luogo mistificato come Pompei debba anche uscire dall’immaginario comune ed essere visto con i propri occhi, non solo ‘per sentito dire’. E forse è stata anche questa sua corrente di pensiero ad aver destato critiche quando fu nominato direttore, cambiando quello che fino ad allora era stato un diverso modus operandi da parte dei precedenti archeologi a cui è succeduto.
Il direttore degli scavi si è poi voluto anche soffermare su quelli che potevano essere stati gli ultimi istanti di vita della popolazione pompeiana e su come anche questi aspetti, apparentemente insignificanti, potessero essere stati da un certo punto di vista vicini a noi come cultura. Al tempo stesso se si vanno a vedere i culti antichi che praticavano e le usanze li sentiamo distanti dal nostro modo di vivere. Ma è anche in questo che risiede la diversità di Pompei.