Un più facile accesso al mondo del lavoro senza esami di Stato. Questo è l’obiettivo fissato dalla Legge del 9 novembre 2021, con cui è stata aperta la strada alle lauree abilitanti in Italia. Nel 2022 sono arrivati i primi decreti attuativi che hanno reso effettiva questa novità a partire dall’anno accademico 2023/2024. Le prime interessate sono state le lauree magistrali a ciclo unico in Farmacia e farmacia industriale, Psicologia, Medicina veterinaria e Odontoiatria e protesi dentaria. A queste ne seguiranno altre in base agli ultimi ulteriori decreti attuativi pubblicati lo scorso 24 maggio 2023 dal Ministro dell’Università e della Ricerca Annamaria Bernini.
Le professioni coinvolte dagli ultimi provvedimenti sono quelle riguardanti i geometri, i periti industriali, i periti agrari, gli agrotecnici. Nel frattempo dovranno essere applicate norme transitorie per gli studenti che stanno completando in questi anni i corsi non ancora abilitanti, permettendo loro di accedere ad una prova abilitante in forma semplificata.
Lauree abilitanti: come saranno articolate
I percorsi di studio interessati sono la classe L-P01 «Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio»; la classe L-P02 «Professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali» e la classe L-P03 «Professioni tecniche industriali e dell’informazione». Per tutte e tre le classi è stabilito che almeno 48 crediti formativi dovranno essere acquisiti con lo svolgimento di un tirocinio pratico-valutativo interno ai corsi di studio. Le ore impiegate dovranno essere al massimo 40 a settimana e ogni 25 ore si acquisisce un credito (per un totale di 1200 ore minime). I tirocini si potranno svolgere sia in Italia che all’estero in strutture pubbliche, private, del terzo settore e anche negli ordini professionali. Lo svolgimento del tirocinio non comporterà l’iscrizione al registro praticanti di categoria.
La prova avrà lo scopo, come si legge su Italia Oggi, di “verificare le conoscenze, competenze e abilità” acquisite durante il tirocinio, testando anche il grado di “autonomia operativa necessaria allo svolgimento della professione”. Lo studente supera la prova con il conseguimento di un giudizio di idoneità “che non concorre a determinare il voto di laurea” e può quindi accedere alla discussione della tesi.