Su Alitalia si è consumato un tradimento. Dico Alitalia e non ITA perché forse non si è capito che è stato firmato un accordo che cede la sovranità del nostro trasporto aereo e di un nostro pezzo di storia, che è Alitalia, proprio da un Governo in cui vi sono due partiti che hanno il tricolore nel simbolo e un altro che dovrebbe rappresentare indipendenza e autonomia. Bisognava difendere i nostri simboli e le nostre industrie strategiche, invece con la cessione di ITA, che detiene il marchio Alitalia, si fa l’opposto, che ritengo un tradimento dei nostri valori.
Tra l’altro nello stesso giorno dell’annuncio dell’accordo si è scoperto che la Germania è in recessione tecnica e Lufthansa è tedesca: un colpo di fulmine di grande furbizia strategica da parte di chi ha deciso tale operazione. Ho scritto varie volte di separare il marchio Alitalia e cedere ITA, ma nonostante tutto e vari altri interventi di altri esperti nessuno ha voluto sentire e si è consumato l’ennesimo colpo agli italiani, I fatti dimostreranno la verità e una volta ceduto il 100% della compagnia il nostro traffico aereo sarà al 95% di vettori stranieri, perché ITA, anche se continuerà a svolgere le sue attività, sarà un vettore straniero e le decisioni verranno prese tutte a Francoforte, anche se ci vogliono far credere che non sia così.
Abbiamo avuto paura di prenderci le nostre responsabilità. Un Paese come il nostro dovrebbe mettere a dirigere persone capaci, mantenendo la compagnia indipendente, ma per fare regali si sono messe persone incapaci che dovevano favorire certe lobby e ora questo risultato. I tedeschi rideranno di noi per molto, perché grazie a questo accordo il mercato italiano intercontinentale passeggeri e cargo sarà tutto in mano loro passando per Francoforte, Monaco e Lipsia, mentre a noi resterà un poco di mercato verso l’Europa, il Nord Africa e un po’ di Medio Oriente.
La SunExpress è una compagnia leisure al 50% di Lufthansa e al 50% di Turkish Airlines e il loro accordo è di rimanere così. I turchi, che anni fa erano denigrati in Germania e in tutta Europa, oggi sono stati capaci di portare la loro compagnia a essere quella con più destinazioni internazionali al mondo e a imporsi con i tedeschi. Noi italiani, invece, ci siamo calati le brache.
Vedendo la soddisfazione del nostro ministero ad avere firmato un accordo che prevede l’aumento della flotta a 94 aerei, rispetto agli attuali 68, mi chiedo chi li ha consigliati. Si volevano soltanto sbarazzare di ITA? Oggi Lufthansa ha 291 aerei e ne ha in ordine 166, Air France ha 210 aerei e in ordine 62, British Airways 262 e 39 in ordine, KLM 110 e 110 in ordine, Iberia/Vueling 208 e 38 in ordine, TAP 76 e 10 in ordine con un network nazionale limitato. ITA, per essere protagonista come merita, considerando che ha base nel terzo Paese dell’Unione europea, con 60 milioni di abitanti, un’estensione e posizione geografica amplia, e tra i più turistici al mondo, avrebbe il potenziale per almeno 200 aerei, con cui coprire almeno 150 destinazioni e 100 Paesi nel mondo. Invece, avendo molti aerei impegnati nel vasto network nazionale, con 94 aerei, sempre se li avrà, potrà realizzare meno del 50% del potenziale, forse solo il 35%.
Chi crede che Lufthansa farà un network intercontinentale sbaglia totalmente, basta andare a vedere il nuovo network di Eurowings da Francoforte e di Edelweiss Air da Zurigo, a parte le loro compagnie sorelle Swiss, Austrian Airlines e Brussels Airlines. ITA farà federeaggio e purtroppo, mi dispiace dirlo, il tanto contestato O’Leary di Ryanair lo aveva già detto andando contro il suo interesse, quindi ITA a Lufthansa è un regalo alle compagnie straniere. Le uniche compagnie italiane che ne possono trarre vantaggio oggi saranno Neos e Aeroitalia, quindi tanti auguri a loro.
Vedo in questa decisione una forma di arrendevolezza a credere nelle nostre capacità e rassegnazione per continuare a poter mangiare il piatto di pasta, illudendosi di poter preservare più attività al Nord pensando che Lufthansa sfrutti di più Linate e un po’ Malpensa, ma non è cosi, perché Lufthansa, avendo come hub lì vicino Zurigo per Swiss ed Edelweiss Air, piuttosto che Monaco per Lufthansa, Eurowings e Air Dolomiti o Vienna per Austrian Airlines, al massimo manterrà come hub solo europeo/mediterraneo Linate, mentre userà Malpensa come punto di raccolta cargo dai vari scali italiani per dirottare poi su Francoforte e Lipsia. Fiumicino sarà l’unico aeroporto che avrà qualche vantaggio, ma limitato, perché molti voli intercontinentali saranno sempre via Francoforte, Monaco, Brussels, Zurigo e Vienna.
Questa vicenda di Alitalia la ubico dentro gli articoli della Costituzione che il nostro ex Vicepresidente della Corte Costituzionale Paolo Maddalena ha sempre evocato e a cui qualsiasi Governo credo dovrebbe attenersi. Qualsiasi decisione che comporta l’alienazione di un bene strategico dello Stato non dovrebbe mai verificarsi se si vuole difendere l’Italia e gli italiani. E questa operazione di ITA è contro i cittadini italiani. Non ho più parole, ma se qualcuno in Alitalia pensa che sia un bel giorno, è invece esattamente il contrario: il nostro trasporto aereo ha avuto il più grande brutto colpo della sua storia, grazie a chi diceva prima gli italiani.
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