Mondiali di calcio femminile 2023, il ministro Abodi spiega: “L’obiettivo è coordinare un’azione comune…”
Il calcio in Italia e non solo è vissuto quasi al pari di una religione pagana; un rito imperdibile che unisce milioni di appassionati. Eppure, lo sport più amato di sempre non è esente da contraddizioni e sconfortanti discriminazioni. E’ evidente come il settore maschile sia più ambito e seguito di quello femminle; dilungarsi sulle ragioni culturali e commerciali sarebbe quasi superfluo, resta il fatto che termini prettamente tale condizione rappresenta quasi un ingiustizia. Il tema è tornato in auge in vista dei prossimi Mondiali di calcio femminile 2023, previsti tra il 20 luglio e 20 agosto in Australia e Nuova Zelanda.
Con l’imminente partecipazione della Nazionale italiana femminile alla prossima Coppa del Mondo, il ministro dello sport Abodi – come riportato da Vanity Fair – è intervenuto sulla tortuosa questione dei diritti televisivi. “Ho incontrato la scorsa settimana i colleghi francesi e spagnoli. L’obiettivo è coordinare un’azione comune verso le nostre TV e la Fifa per rendere televisibili anche in Italia le nostre Azzurre“. Nonostante l’impegno dichiarato dal ministro, l’interrogativo sorge spontaneo; nel caso della Nazionale maschile sarebbe valso egualmente difficoltoso raggiungere un accordo per la trasmissione televisiva dell’evento?
Mondiali di calcio femminile 2023, Infantino “tuona” sui diritti Tv: “Questo sport va rispettato!”
Le ragioni che hanno indotto il ministro dello sport Abodi ad indire un tavolo per rendere “televisibile” il Mondiale di calcio femminile 2023 dipendono oggettivamente dal Paese prescelto per la competizione. E’ indubbio che la differenza di orari tra Italia e Australia/Nuova Zelanda possa rappresentare un diverso appeal dal punto di vista televisivo. Altrettanto lecito è credere che per la compagine maschile nessuno avrebbe avuto dubbi di questo genere. Come spiega anche Vanity Fair, in realtà la bassa risonanza del settore femminile del calcio è un “difetto” quasi unicamente italiano. In diversi paesi le rispettive competizioni sono seguite quasi al pari del comparto maschile.
In ogni caso, pare che il problema in riferimento ai diritti televisivi dei prossimi Mondiali di calcio femminile 2023 sarebbe di natura economica. Come riporta Vanity Fair, la richiesta della Fifa è intorno ai 10 milioni mentre l’Italia sarebbe arrivata massimo ad 1 milione. Sulla questione è di recente intervenuto anche Gianni Infantino: “In Italia 200 volte meno che per il Mondiale maschile e ricordiamoci che le Azzurre si sono qualificate… Non chiediamo che venga pagata la stessa cifra degli uomini, ma che si rispetti questo sport che è un bello spettacolo“.