Dopo sette anni di indagini, i tribunali francesi hanno pronunciato un atto d’accusa riguardo il caso “Qatargate”. Questo riguarda l’aspetto polinesiano dell’inchiesta giudiziaria aperta nel 2019 in merito all’assegnazione, nel 2010, del Mondiale in Qatar. Come riporta Le Monde e come confermato dal PNF, i giudici istruttori Serge Tournaire e Virginie Tilmont hanno inviato una lettera all’ex vicepresidente tahitiano della FIFA ed ex capo della Oceania Football Confederation (OFC), Reynald Temarii. L’uomo è indagato per “corruzione privata passiva”.
Temarii è sospettato dai magistrati di aver concluso, a fine 2010, un patto con il miliardario del Qatar Mohamed Ben Hammam in cambio di sostegno. L’avvocato del sig. Temarii, Gilles Jourdainne, ha spiegato che “Ha preso atto dell’atto di accusa, ma non ha, ad oggi, la motivazione per fare un commento”. Baptiste Soufron, avvocato di Anticor, parte civile nel processo, ha spiegato che è “È una buona cosa apprendere che il caso sta procedendo e che farà luce sulle questioni che sorgono nel tempo”. L’istruttoria, condotta tra il 2016 e il 2019, ha portato il PNF a sospettare che Ben Hammam, 74 anni, avesse tentato di “neutralizzare un voto favorevole ai concorrenti del Qatar“. Avrebbe perciò pagato le spese di difesa di Mister Temarii, sospeso per “slealtà” dal comitato etico Fifa poche settimane prima del voto.
I soldi arrivati a Temarii tramite un intermediario
Secondo quanto sottolinea Le Monde, 305.440 euro sarebbero stati versati “in maniera occulta” da Mohamed Ben Hammam per le spese legali del sig. Charles Brisard, consulente specializzato in intelligence economica e reti terroristiche. Si tratterebbe dell’ex marito dell’avvocato di Temarii e avrebbe agito come intermediario prendendo i soldi per la difesa del tacitiano. Nell’indagine giudiziaria, nella fase di istruttoria, il sig. Temarii, il sig. Brisard e il sig. Lesieur erano stati posti sotto lo status di testimoni assistiti. I colloqui tra i tre sarebbero iniziati a novembre 2010 a Kuala Lumpur, in Malesia, durante un viaggio finanziato dal Qatar per 20.000 dollari (18.640 euro).
“L’assistenza finanziaria che mi darà in seguito non è in alcun modo legata ai Mondiali del 2022”, ha spiegato Temarii ai giudici istruttori nel novembre 2021, specificando che il pagamento da parte di Ben Hammam è stato “un regalo”. Ha ammesso poi di aver ricevuto un prezioso orologio a margine di un incontro con l’Emiro a Doha, nel febbraio 2010, e di averlo “gettato nella laguna di Taha’a”, “a disagio” per questo regalo. Temarii ha spiegato inoltre che non avrebbe mai votato per il Qatar se avesse potuto esprimere la prima opinione. Ha inoltre sottolineato di non aver ricevuto mandato dall’OFC di votare per l’Australia per le “edizioni 2018 e 2022, e per l’Inghilterra per il 2018 e gli Stati Uniti per il 2022, in caso di eliminazione dell’Australia”.