Dopo gli scontri di ieri in Kosovo provocati dai manifestanti che hanno attaccato le forze Nato con bombe molotov perchè si opponevano all’insediamento dei sindaci albanesi in quattro comuni del Nord considerati a maggioranza serba, sono arrivate le reazioni da tutto il mondo. La tensione resta alta, soprattutto in seguito all’annuncio del presidente Vucic che ha confermato l’invio di truppe e lo schieramento dell’esercito serbo al confine. La Nato ha smentito ogni ipotesi di ritiro e ha dichiarato che la missione Kfor proseguirà, perchè “quello che è accaduto è “inaccettabile“. Ora si teme per il peggio, perchè proseguono le rivolte violente e il rischio potrebbe essere quello di riaccendere una guerra civile nei balcani.
Al momento risultano feriti 41 militari, 14 di questi sono italiani di cui tre colpiti in modo più grave, sono ora ricoverati con ustioni e fratture ma non in pericolo di vita. Il generale italiano Angelo Michele Ristuccia, nell’esprimere solidarietà per gli alpini feriti ha sottolineato che la Nato resterà imparziale, aggiungendo anche di seguire in prima persona l’evolversi della situazione.
Scontri Kosovo Serbia, le reazioni da Ue e Usa
Dall‘UE e dagli Usa sono arrivate parole di condanna per gli scontri in Kosovo, soprattutto sono state accusate le autorità kosovare di aver fomentato le azioni di rivolta contro i militari della missione Kfor. Le provocazioni, secondo fonti serbe sarebbero arrivate anche da parte della polizia, che avrebbe represso i manifestanti in modo particolarmente violento e alimentato le violenze rimuovendo le bandiere della Serbia dagli edifici comunali.
Il ministro degli esteri Antonio Tajani in serata ha contattato telefonicamente sia il presidente serbo che il primo ministro del Kosovo Albin Kurti , chiedendo di porre fine immediatamente alle tensioni tra civili cessando ogni provocazione. Aggiungendo anche che “Kosovo e Serbia devono rispettare gli accordi europei, l’Italia vuole contribuire a raggiungere una soluzione nel più breve tempo possibile. La violenza è inaccettabile“.