In Nicaragua prosegue inarrestabile la persecuzione della Chiesa Cattolica e dei professanti, operata dall’attuale Presidente Daniel Ortega, con il supporto della sua vice (e moglie) Rosario Murillo. Rieletto nel 2007, dopo un precedente mandato tra il 1985 al 1990, ha fatto della lotta alla religione un vero e proprio caposaldo del suo mandato, che ha assunto le fosche tinte di una vera e propria persecuzione. L’ultima decisione del presidente del Nicaragua contro la religione Cattolica si è concretizzata con il congelamento di beni e liquidità appartenenti alla Chiesa, senza neppure notificarla in anticipo, ed ovviamente senza motivarla neppure con prove concrete riguardo alle accuse mosse.
La persecuzione Cattolica in Nicaragua
Insomma, nella giornata di venerdì piano piano i vari esponenti della comunità ecclesiastica Cattolica in Nicaragua si sono resi conto di non poter il alcun modo prelevare contanti, scoprendo solo in quel momento che contro di loro era stata emanata un’ordinanza per il congelamento di tutti i beni emanata del presidente Ortega. Ad essere colpite, indistintamente, sono state tutte e 9 le diocesi locali, che hanno dovuto attendere fino a sabato per sapere, da fonti ufficiali della polizia, quanto e perché fosse accaduto.
La polizia del Nicaragua, infatti, ha detto che i beni della Chiesa Cattolica erano stati bloccati per presunte “attività illecite”, tra cui “una rete di riciclaggio di soldi” che comprendeva tutte le diocesi. Sarebbero, inoltre, stati trovati “centinaia di migliaia di dollari di dubbia provenienza” all’interno di alcune valigette. Non vi sarebbero prove a sostegno delle accuse, che l’arcivescovo di Managua, Leopolgo Brenes, ha prontamente bollato come “infondate”, esortando anche i fedeli a “non avere paura”. Inutile sottolineare che attualmente i fedeli della Chiesa Cattolica in Nicaragua sono terrorizzati, anche in virtù della recente deportazione e reclusione del Vescovo Rolando Álvarez (condannato a 26 anni per “terrorismo”), di padre Jaime Iván Montecinos (“minaccia alla sicurezza nazionale”), oltre ai 161 attacchi contro i fedeli registrati nel solo 2022.