Clintel-Italia, think-tank internazionale che si impegna nella divulgazione sulle politiche climatico-energetiche, continua a ribadire che non vi è alcuna emergenza climatica. Un pool di più di mille scienziati ha firmato la “Dichiarazione mondiale sul clima: Non v’è alcuna emergenza climatica”. Il primo firmatario del documento Ivar Giaever, premio Nobel per la fisica: insieme a lui oltre 200 uomini di scienza, tra i quali Franco Prodi e Nicola Scafetta, professori di climatologia. C’è anche Uberto Crescenti, professore di Geologia e già Magnifico Rettore all’Università di Chieti-Pescara, che di Clintel-Italia è presidente.
A La Verità, l’esperto spiega: “Il piano energetico europeo e nazionale è guidato dal presupposto errato che esso possa governare il clima. Per l’Italia la cosa, assieme a varie manovre speculative, ha significato abnorme aumento delle bollette: affrontiamo entrambe le questioni”. Secondo il professore, “La disponibilità di energia elettrica a costi sostenibili è un fattore determinante per lo sviluppo economico e sociale del Paese. Le conseguenze delle impennate dei prezzi dell’energia elettrica registrate nel triennio 2019-2022 evidenziano la necessità e l’urgenza di rivedere la politica energetica nazionale, riconoscendo l’irrazionalità e l’inefficacia di certi indirizzi, in particolare, sul mercato elettrico”.
Crescenti: “Vi spiego la proposta di legge”
Uberto Crescenti, professore di Geologia e già Magnifico Rettore all’Università di Chieti-Pescara e presidente di Clintel-Italia, spiega ancora a La Verità che “L’esclusione del nucleare, del carbone e dell’idroelettrico di grande taglia e le norme di regolazione del mercato hanno determinato un costo reale del kWh che si colloca da molti anni a livelli superiori a quelli dei partner europei, causando difficoltà crescenti per famiglie e imprese. La crisi recente ha amplificato ulteriormente questi effetti, sino a richiedere l’adozione di specifici provvedimenti di sostegno da parte del governo. Gli operatori del settore elettrico non hanno adottato alcuna misura volontaria volta a limitare la crescita dei prezzi dell’elettricità, pur esistendo margini che derivano dai contratti di approvvigionamento delle materie prime energetiche“.
Per questo, Clintel-Italia sta portando avanti una “Proposta di legge elaborata punta a un’approfondita revisione della politica energetica e delle norme che regolano il mercato elettrico: interventi necessari e urgenti”. Gli scienziati firmatari chiedono innanzitutto il riconoscimento dell’energia elettrica come bene di interesse strategico e del servizio elettrico come servizio di interesse nazionale, “quindi l’eliminazione degli oligopoli nella produzione elettrica e dei monopoli nella gestione delle reti che, nonostante gli indirizzi politici più volte ribaditi in ambito europeo e nazionale, non operano in regime di vera concorrenza”.
Il documento di Clintel-Italia
A seguire, nel documento proposto da Clintel-Italia e firmato da molti scienziati, la richiesta che è nessuna “tecnologia di produzione elettrica in uso nei paesi industriali debba essere pregiudicata”, la revisione dei provvedimenti di incentivazione economica di fonti come fotovoltaico ed eolico, il controllo dei prezzi delle materie prime energetiche e l’adozione del sistema di fissazione dei prezzi alla Borsa internazionalmente e il controllo dei costi di distribuzione ecc. che devono essere in linea con i costi sostenuti in ambito Ue. E ancora l’eliminazione dalle bollette elettriche di oneri non direttamente connessi con l’erogazione del servizio elettrico, “l’eliminazione dei conflitti di interessi che esistono nell’ambito della produzione elettrica, della gestione delle reti elettriche e degli organismi di regolazione e controllo; da ultimo, il corretto sfruttamento dell’energia elettrica di importazione quale elemento di elasticità del mercato e il potenziamento delle linee di interconnessione con l’estero”.