In Polonia è stata approvata la legge fortemente voluta dal presidente della repubblica Andrzej Sebastian Duda e dai partiti di maggioranza, che di fatto, in nome dell'”anti putinismo” e della prevenzione da eventuali influenze della Russia nella politica del paese, vieterà all’ex premier Donal Tusk di presentarsi con la lista civica alle prossime elezioni. La norma infatti, rinominata già dai media europei “Legge anti Tusk” istituirà una commissione interna che dovrà controllare i politici filorussi eliminandoli dalla vita pubblica, e svolgere un’inchiesta dettagliata su quale sia stata effettivamente l’interferenza dei Mosca nel rapporto con alcuni esponenti dei precedenti governi, in particolare per gli anni che vanno dal 2007 al 2022.
Il presidente dopo l’annuncio della firma ha ufficialmente dichiarato “La gente ha diritto di sapere e anche io da presidente e da cittadino vorrei sapere chi ha fatto il lobbista per certe decisioni e chi ha facilitato certi affari“. La decisione però ha acceso una polemica, sprattutto tra alcuni senatori che hanno affermato che si tratta di una norma “anticostituzionale“.
Polonia la legge “anti Tusk” alimenta le tensioni politiche in vista delle elezioni
Secpndo gli analisti internazionali, come sottolineato dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, in Polonia i prossimi mesi saranno particolarmente caldi dal punto di vista del dibattito politico, si attendono infatti tensioni a causa proprio di questa legge che prevede una commissione per la sicurezza interna che indagherà sui politici considerati a rischio di influenze russe. I più critici hanno già affermato che la legge in realtà è stata votata per impedire all’ex presidente del Consiglio Europeo e primo ministro polacco Donald Tusk di partecipare alle elezioni che si terranno in autunno come principale candidato dell’opposizione.
Tusk era già stato accusato dall’attuale governo di aver contribuito con le sue posizioni filo putiniane all’invasione dei territori in Ucraina. Molti politici sono già sul piede di guerra e hanno annunciato battaglie per chiedere in appello l‘annullamento della legge. econdo l’avvocato costituzionalista Monika Haczkowska il provvedimento è non è legittimo perchè “La commissione indagherà su fatti che quando sono stati commessi non costituivano alcun illecito“.