Alcuni droni sono caduti su Mosca con danni solamente a edifici civili. Il conflitto russo-ucraino sembra diventare sempre di più una guerra aerea, con un massiccio utilizzo di droni e missili balistici. Dopo la conquista di Bakhmut da parte della Wagner sul campo di battaglia non si registrano grosse operazioni, ognuno sembra voler tenere le sue posizioni.
Lo scontro però si sta spostando nei cieli dove ai droni russi, di fabbricazione iraniana, si contrappongono quelli ucraini, comprati, in maggior numero, dai turchi. Kiev in questo modo potrebbe voler impegnare la contraerea russa anche lontano dalla zona del fronte. E per un Paese con un territorio così grande, spiega Giuseppe Morabito, generale con all’attivo diverse missioni all’estero, membro fondatore dell’Igsda e del Collegio dei Direttori della Nato Defense College Foundation, si tratta si uno sforzo di non poco conto.
Generale, perché gli ucraini hanno attaccato Mosca con i droni? È una ritorsione agli attacchi russi al quartier generale dell’intelligence militare di Kiev?
È esattamente questo. Si tratta di una risposta commisurata all’offesa ricevuta, fatta con i mezzi a disposizione degli ucraini. I russi hanno più droni, molti forniti dall’Iran, Kiev risponde con quello che ha, i droni che probabilmente sono di provenienza turca e che sono stati testati contro i curdi, in Armenia, in Siria e in Libia.
Podolyak, il capo dell’ufficio di Zelensky sostiene che l’Ucraina non sia responsabile degli attacchi di Mosca ma che li vede di buon occhio. Anzi, pensa che saranno sempre più numerosi. Sta cambiando il modo di fare la guerra?
Negare l’evidenzia in guerra si può anche fare, ma nella logica delle cose non c’è un’altra nazione che può aver lanciato droni su Mosca, se non l’Ucraina. Ricordo che la Nato ha dichiarato di non voler fornire a Kiev armi che possano colpire il territorio russo.
Ma possiamo veramente prevedere un aumento del numero di attacchi contro obiettivi russi?
È logicamente propaganda, non si ha certezza del numero di droni a disposizione delle truppe di Zelensky. Gli ucraini stanno subendo attacchi missilistici tutti i giorni, su Kiev ne sono caduti alcuni anche intercettati o deviati dalla contraerea. C’è una logica dietro questa manovra. Gli ucraini dicono: “Se voi ci colpite, noi useremo i droni per colpire anche voi”.
Gli ucraini li useranno sempre di più anche contro obiettivi civili per destabilizzare il nemico e rendere più insicura la popolazione russa?
Gli ucraini, in questo modo, costringono la contraerea russa a non concentrarsi solo sulle zone di combattimento, ma a essere impiegata anche per la difesa di Mosca, in zone urbane. Teniamo conto che il territorio russo è molto vasto: in questo modo costringono i russi a disperdere le forze antiaeree. Se gli ucraini avranno disponibili più droni li utilizzeranno sia per colpire in profondità le linee russe, sia per creare problemi alla’opinione pubblica, magari continuando a cercare di arrivare fino ai palazzi del potere di Mosca.
C’è da aspettarsi, quindi, che aumentino gli attacchi verso obiettivi anche civili?
In realtà nessuno che rispetti le regole usa droni su obiettivi civili. Quando avvengono collisioni con edifici civili è perché, nella stragrande maggioranza dei casi, i droni e i missili balistici sono stati deviati dalla contraerea amica. Questo accade sia in Ucraina sia in Russia. Questi vettori vengono lanciati contro obiettivi militari e logistici, “paganti”.
Anche l’attacco su Mosca quindi è stato di questo tipo?
L’attacco potrebbe essere stato diretto verso qualche installazione strategica di Mosca e la contraerea ha deviato i droni: non si spara nel mucchio, nella logica militare così non otterresti nessun guadagno se non seminare terrore.
Lanciare un drone su obiettivi civili significherebbe virare su un’azione terroristica?
Ogni qualvolta si bersaglia la popolazione civile si passa a una forma di terrorismo. Non credo che l’Ucraina voglia passare come la nazione che ha utilizzato intenzionalmente dei droni contro la popolazione civile. Se ne hanno la disponibilità continueranno a usarli ma contro obiettivi militari e logistici strategici.
Mosca rimarrà però uno degli obiettivi?
Colpire un’installazione militare a Mosca dal punto di vista propagandistico è molto più efficace che colpirne una nei pressi di piccola città. Colpisci Mosca e “centri” il cuore militare e politico della Russia.
Gli ucraini colpiscono la capitale russa anche perché i russi spesso ultimamente prendono di mira Kiev?
I russi cercano di colpire le installazioni militari di Kiev, i palazzi del Governo, i ministeri e centri decisionali.
In questa ultima fase della guerra vengono usati soprattutto droni e missili: è diventato un conflitto nella dimensione aerea?
Il conflitto ora appare una guerra di missili e droni perché sul terreno succede poco o niente. Sulla linea di contatto tra i due eserciti vi è, per ora, una guerra di posizione con pochi guadagni territoriali.
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