Scuola, scatta l’allarme aggressioni dopo l’ennesimo caso di cronaca dello studente 16enne che ha accoltellato la professoressa in classe ad Abbiategrasso. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara è intervenuto, non solo subito dopo aver appreso la notizia direttamente all’ospedale per far visita alla docente che ha subìto un intervento durato sei ore per la ricostruzione dei tendini del braccio, ma anche per rilasciare alcune interviste in merito all’emergenza.
Al quotidiano La Nazione Valditara ha commentato i dati che mostrano un pericoloso aumento di questo genere di episodi all’interno delle scuole, dicendo “questo è un problema sociale rilevante, sicuramente è stato aggravato dagli anni del Covid durante i quali gli studenti sono stati costretti alla didattica a distanza perdendo il senso di comunità scolastica“. E ha aggiunto “questa non è una vicenda isolata“, come sottolineato anche dal Corriere della Sera, si sono verificate almeno 40 aggressioni a scuola negli ultimi tre mesi, e il ministro sostiene che “Il bullismo aumenta perchè c’è disagio psicologico, i numeri sono particolarmente allarmanti, ma fortunatamente non siamo ai livelli degli Stati Uniti“.
Valditara su aggressioni a docenti “Serve lo psicologo a scuola”
Il ministro dell’istruzione Valditara, parlando dell’emergenza aggressioni a scuola ha detto al Corriere della Sera che, una probabile soluzione potrebbe essere l’introduzione dello psicologo negli istituti. Questa misura potrebbe entrare in vigore già dal prossimo settembre, ripristinando di fatto la figura che era già stata prevista ai tempi della pandemia come intervento emergenziale.
“Ora però occorre pensare ad un supporto psicologico, e dove servisse anche psichiatrico, strutturato sul territorio che sia al servizio delle singole scuole e venga attivato quando ne hanno necessità“, e aggiunge “le proposte di legge ci sono da parte di tutti i gruppi, troveremo una sintesi per essere operativi al più presto. I ragazzi devono poter contare sulla scuola per andare oltre le loro fragilità” concludendo “bisogna tornare ad uno stato di serenità, come la conoscevamo prima della pandemia“.