Emmanuel Macron ha fatto un passo indietro, un mea culpa, dicendo che probabilmente la Francia avrebbe dovuto ascoltare con maggiore attenzione gli appelli dei Paesi dell’est Europa, in merito a quanto stesse succedendo in Russia e i possibili risvolti in Ucraina. L’inquilino dell’Eliseo ha spiegato che non è possibile che vi sia una divisione tra “una vecchia Europa” e “una nuova Europa”, riferendosi appunto alle differenze fra i Paesi europei del blocco Occidentale, e i loro vicini a oriente, su alcune questioni, a cominciare appunto da quella russa.
“Alcune persone vi hanno detto che stavate perdendo occasioni per tacere. Credo che a volte abbiamo perso occasioni per ascoltare”, le parole del capo dello stato francese rilasciate durante un discorso a Bratislava in occasione del forum GLOBSEC, dedicato alla sicurezza in Oriente e Europa settentrionale. Emmanuel Macron si riferiva, secondo la stampa francese, a cominciare da Le Figaro, alle dichiarazioni risalenti al 2003 da parte dell’ex numero uno transalpino Jacques Chirac, secondo cui i Paesi del blocco orientale che avevano sostenuto la decisione di Stati Uniti e Gran Bretagna di invadere l’Iraq avevano perso “un’occasione per stare zitti”.
EMMANUEL MACRON, LE CRITICHE VERSO IL PRESIDENTE DA PARTE DELL’EST EUROPA
Dichiarazioni che avevano creato non poche polemiche nell’est Europa, e che nel contempo avevano contribuito ad aumentare la loro sfiducia nei confronti della Francia e in generale dell’Unione Europea. Sentimento che si è ravvivato un anno fa, quando la Russia ha invaso l’Ucraina a febbraio 2022.
Alcuni politici del fianco orientale dell’Ue, come ad esempio quelli della Polonia, hanno criticato Macron per aver continuato i contatti con Putin dopo l’invasione, e anche per il suo appello di non “umiliare” la Russia qualora sarà cessato il fuoco. Infine il presidente francese ha ritenuto che l’Europa dovrebbe avere una propria industria della difesa di modo da non affidarsi sempre agli Stati Uniti, riconoscendo comunque che gli aiuti di Washington stanno risultando fondamentali nel conflitto in corso.