Gli agricoltori falliscono, gli allevatori sono costretti a vendere gli animali. Nei negozi c’è carenza di prodotti, i costi energetici aumentano. Il modello agricolo britannico è sempre più fragile dopo l’abbandono alla PAC, la politica agricola comune tra l’Europa e i lavoratori. Dopo la Brexit, infatti, la situazione è sempre più tragica. Liz Webster, responsabile di un grande allevamento di bestiame nel Wiltshire, a pochi chilometri dalla cittadina di Swindon, racconta a Le Monde tutte le difficoltà che si trovano ad affrontare insieme a suo marito. I due allevano principalmente mucche del South Devon, ma anche incroci del South Devon e Salers e Hereford bianche e nere: il loro terreno si estende su 700 ettari.
“Il terreno non è di ottima qualità per i cereali, ma è buono per il pascolo. Date le nostre superfici, se volessimo potremmo avere molti più animali, ma non ne abbiamo più l’energia“, racconta Liz. Le difficoltà aumentano e i figli non hanno alcuna intenzione di rilevare la fattoria. Inoltre, i programmi di costruzione di nuove case corrodono costantemente il paesaggio circostante. La sua fattoria, presto, potrebbe sparire.
Il nuovo sistema di sussidi
Il governo britannico ha scelto di abbandonare il modello della politica agricola comune (PAC), con sussidi diretti agli agricoltori proporzionali alle aree che coltivano. Si trattava del 55% del reddito agricolo inglese nel 2019, secondo il dipartimento dell’agricoltura del Regno Unito. Questi sussidi sono diminuiti del 15% rispetto all’anno dal 2021 e scompariranno nel 2028. Il Ministero sta invece progressivamente introducendo la Gestione Ambientale del Territorio (ELM) con un sistema di sussidi che paga gli agricoltori solo a condizione che producano “beni pubblici” a vocazione ambientale. Il nuovo sistema di sussidi pensato dal Ministero, nel Regno Unito, non convince gli agricoltori, spiegano a Le Monde.
“Ci viene offerto del denaro per restituire la terra alla natura. Abbiamo una grande azienda agricola, possiamo permetterci di lasciare prati troppo bagnati. Ciò ti consente di guadagnare un reddito fisso ed è meno rischioso che intraprendere colture dipendenti dal clima o dai mercati. Ma con questo tipo di incentivi, chi sfamerà gli inglesi, quando importiamo già il 46% del nostro consumo alimentare?”, si chiede Liz Webster. A mancare è anche chi lavori la terra: nella prima metà del 2022, secondo la NFU, frutta e verdura per un valore di 22 milioni di sterline sono andate perdute a causa della mancanza di manodopera. Dopo il vertice del 16 maggio, Sunak ha annunciato una rivalutazione del metodo di calcolo dei sussidi ELM per i terreni montuosi: gli allevatori temono infatti che il Paese diventi un grande parco verde senza più animali. A un anno dalle elezioni generali, i Tory sanno bene che rischiano parte del loro tradizionale elettorato. Secondo un sondaggio condotto nel dicembre 2022 per la rivista Farmers Weekly, il sostegno ai conservatori tra gli agricoltori è sceso per la prima volta sotto il 50%.