Ieri si è aperto il processo al Tribunale di Monza nei confronti di Tiziana Morandi, ribattezzata la “mantide della Brianza”. La donna è accusata di aver plagiato e derugato – drogandoli – almeno dieci uomini tra i 27 e gli 84 anni nel 2021. “Mi è sparita la catenina in oro con alcune medagliette e anche la fede nuziale. Non volevo neanche andare dai carabinieri, ci ho messo 5 mesi a farmela passare perché non me lo meritavo”, il racconto tra le lacrime di un testimone riportato dal Giorno.
La 47enne di Roncello è stata arrestata a luglio e attualmente si trova in carcere, ha seguito il processo in aula lasciando trasparire smorfie e sorrisetti. Il testimone, 84 anni, ha ricordato di averla conosciuta tramite il figlio, un ragazzo affidato a un amministratore di sostegno: “Ero andato a bere il caffè al bar e mi hanno detto che mio figlio vendeva giocattoli per una dottoressa che raccoglieva soldi per i bambini dell’ospedale dove lavorava. Mio figlio mi ha detto che lei gli aveva promesso un lavoro. Allora ho voluto conoscerla. Prima ho pagato 25 euro per due giocattoli, poi le ho prestato 150 euro perché doveva pagare dei vaglia e me ne ha ridati solo 50. Poi una sera è venuta a casa. Ha proposto a mio figlio di preparare la camomilla, ma lei non l’ha bevuta. Loro sono usciti e io sono svenuto sul divano e mi sono risvegliato in ospedale”.
Tiziana Morandi, le testimonianze delle vittime
Tra le lacrime anche la testimonianza di un’altra vittima di Tiziana Morandi, un 85enne di Busnago. L’anziano ha raccontato di aver conosciuto la donna al bar e di averla invitata a mangiare una pizza. Ma la “mantide della Brianza” l’aveva invitato a cena a casa sua: “Dopo un sorso di limonata mi sono trovato all’ospedale. Dal portafogli erano spariti i 50 euro. Io non l’ho fatto con malizia, sono solo, invece quello che ha fatto lei è brutto e io mi vergogno, anche con i miei figli”. L’uomo, come riporta il Corriere, ha aggiunto: “Mio figlio pensava fossi morto. In ospedale mi hanno trovato i tranquillanti nel sangue, ma io prendo solo farmaci per il cuore”. In aula la testimonianza anche di un 52enne, che ha conosciuto la donna su Facebook: “Le ho chiesto l’amicizia e dopo qualche tempo sono andato a trovarla. Siamo andati al cinema, dove lei è andata a prendere da bere e poi a cena, dove sono stato male. Mi sono spariti 150 euro. Lei pubblicizzava i massaggi sui social? Lo so ma io non glieli ho chiesti. Anche perché vista dalla foto e dal vivo sono due persone diverse”. L’ultima testimonianza è stata quella di un 28enne, unico a essersi costituito parte civile al processo: il giovane ha raccontato di aver conosciuta anni prima e di aver saputo che aveva frequentato un corso per fare i messaggi. “Volevo un massaggio rilassante e sono andato da lei, mi ha fatto accomodare sul letto e togliere la maglietta. Dopo che ho bevuto una bibita, con l’aggiunta di aloe vera mi ha detto come drenante, non ricordo più nulla”, ha ricordato: “Mi sono svegliato in ospedale dove mi hanno detto che sono andato a sbattere contro un muro alla guida della mia auto vicino a casa”.