Il vaccino contro il cancro negli ultimi mesi sta prendendo sempre più spazio sulle pagine di cronaca sanitaria con un numero sempre crescente di aziende farmaceutiche che stanno cercando di svilupparne uno. A Chicago venerdì si è aperta una delle più importanti conferenze di oncologia al mondo, in cui si sta parlando anche dei primi test su pazienti umani di questi particolari vaccini, i cui risultati sembrano essere decisamente incoraggianti.
In particolare, sulle pagine del quotidiano francese Le Parisien, parlando del vaccino contro il cancro, si fa riferimento a quello in sviluppo dalla compagnia (sempre francese) Transgène. Questa, infatti, al forum di Chicago ha presentato, in anteprima, i risultati della fase 1 della loro sperimentazione sul vaccino, che non ha ancora un nome, dopo che alcuni mesi fa è stato iniettato ad alcuni pazienti, 15 per l’esattezza. Emblematico è il caso di Hervé, 68enne tra i 15 volontari, che subito dopo il covid ha scoperto di essere affetto da un cancro alla lingua, contro il quale il vaccino gli sarebbe potuto essere utile. Ha ricevuto la prima dose circa 10 mesi fa, e pur essendo un paziente a forte rischio di recidiva, ad oggi starebbe benissimo.
Il vaccino francese contro il cancro
Insomma, il caso di Hervé, tra i primissimi al mondo a ricevere il vaccino contro il cancro sviluppato dalla Transgène, dimostrerebbe parzialmente l’efficacia del preparato medico. Commentandolo, il ceo dell’azienda, Hedi Ben Brahim, ha sottolineato che la più grande innovazione è che si tratta di un composto completamente personalizzato in base al paziente, spiegando che non funziona in modo preventivo, ma piuttosto come cura, per evitare la recidiva. Dei 15 testati, spiega, “tutti hanno sviluppato una risposta immunitaria, il che dimostra che il vaccino funziona. Un segnale incoraggiante, una vera speranza”.
L’innovativo vaccino contro il cancro francese, infatti, viene sviluppato dopo l’asportazione della massa tumorale dal paziente. Una parte di questa viene sequenziata e grazie all’uso di un’intelligenza artificiale, si individuano le mutazioni che rappresentano un rischio maggiore per il paziente, lavorando specificatamente su di esse. L’iniziazione, poi, serve esclusivamente ad “educare” la risposta immunitaria affinché sviluppi anticorpi specifici contro le possibili mutazioni. Inoltre, questo specifico vaccino contro il cancro non funziona ad mRNA, come nel caso di altri in sviluppo, ma si basa sul vaccino, già ben sviluppato e testato, contro il vaiolo.