La guerra in Ucraina è un affare miliardario per gli Stati Uniti, in particolare per i produttori di armi. Se in tutto il mondo l’anno scorso sono stati spesi 2,24 trilioni di dollari per scopi miliari, solo il Paese guidato da Joe Biden ha investito 877 miliardi di dollari, praticamente il 39% della spesa globale, tre volte quella della Cina, che è al secondo posto con 292 miliardi di dollari. Ma non parliamo solo di una nazione con la più alta spesa per la difesa, perché domina anche l’elenco delle prime 100 maggiori società di difesa, con 40 aziende. E i primi cinque posti saldamente nelle mani dei produttori Usa. Si tratta di Lockheed Martin, Raytheon Technologies, Boeing, Northrop Grumman e General Dynamics, che producono aerei da combattimento, carri armati, missili e armi di ogni tipo.
Come evidenziato dal quotidiano austriaco Presse, anche prima dello scoppio della guerra in Ucraina, le società Usa mostravano una buona crescita di vendite e profitti. Non tutte, visto che Northrop, ad esempio, aveva subito un crollo dei profitti di circa il 30%. Ma il motivo era legato ai beni civili, del resto la divisione armamenti rappresenta un segmento. La guerra in Ucraina e le tensioni tra Cina e Taiwan hanno rafforzato l’idea di poter difendere la propria sicurezza solo con un esercito potente e ben attrezzato, così diversi Paesi, a partire dagli Stati Uniti, hanno incrementato i loro budget per gli armamenti, aprendo nuove prospettive per gli investitori, con ricadute anche per molte aziende di fornitori.
GUERRA IN UCRAINA FA RADDOPPIARE PROFITTI DEI PRODUTTORI DI ARMI USA
Pochi giorni fa Washington ha approvato la vendita di 60 elicotteri da trasporto alla Germania, un affare da 8 miliardi di dollari. Un tassello nella crescita prevista nel settore degli armamenti. Le multinazionali, che pesano sul mercato del lavoro visto che impiegano 700mila persone, prevedono una crescita significativa non solo per quest’anno, ma anche per il 2024, vista la mole di ordini. Ad eccezione di Boeing, le altre quattro società hanno pagato dividendi per il 2022 e il primo trimestre. Secondo Greg Hayes, capo di Raytheon, la divisione Missili e difesa ha il maggior potenziale di crescita quest’anno e nel 2024. Del resto, il Pentagono vuole ricostituire il proprio arsenale dopo aver fornito all’Ucraina le proprie scorte negli ultimi mesi. Infatti, 145 miliardi di dollari sono stati riservati all’acquisto di nuovi sistemi d’arma. Stando a quanto riportato da Presse, si stima che i ricavi cumulati delle cinque maggiori aziende aumenteranno di un buon 7% annuo fino al 2025. I profitti dovrebbero addirittura raddoppiare. Ciò dovrebbe dare alle azioni una spinta altrettanto importante.
Non a caso Northrop è già nella lista di Morgan Stanley dei primi 30 titoli raccomandati per gli investitori a lungo termine. Il colosso, che tra le altre cose produce il bombardiere B-2 Stealth, rappresenta una delle tre scelte migliori dei banchieri d’investimento. Raytheon, che realizza missili antiaerei Stinger, usati anche in Ucraina, e il sistema d’arma Patriot, è nella top 30 delle raccomandazioni di Morgan Stanley. Peraltro, oltre che per la difesa aerea, l’azienda è forte anche nella sicurezza informatica e nello spazio (missili). Ma in assoluto il numero uno è Lockheed Martin, il cui pezzo forte è l’F-16 Fighting Falcon, usato da 25 paesi e molto richiesto dall’Ucraina per la guerra scatenata dalla Russia. La maggior parte delle vendite nel settore della difesa, che a sua volta contribuisce per un buon 90% al fatturato totale di 66 miliardi di dollari, proviene dall’esercito Usa. Per gli analisti, dunque, è un affare sicuro.