Da quasi un anno e mezzo l’Ucraina deve fare i conti con l’offensiva della Russia, ma il Cremlino non è l’unico grattacapo per Volodymyr Zelensky. Come riportato da Libero, il numero uno di Kiev infatti è finito nel mirino dell’Europa e della comunità Lgbt. Per quanto riguarda l’universo arcobaleno, le polemiche riguardano in primis il progetto di legge per le unioni civili, visto quasi come una sorta di passaporto per l’Occidente.
Zelensky e i suoi hanno evidenziato che per ora non è il caso, complice la guerra ma anche la mentalità prevalente nel Paese. “Abbiamo bisogno di far passare la legge durante la guerra, per dare fiducia ai militari gay e trans che combattono e muoiono esattamente come gli altri”, il parere di Maksym Potapovych. Ma non è tutto. Secondo alcuni, infatti, ci sarebbero troppi pochi gay nelle forze armate, anche a causa di “pregiudizi e bullismo verso la comunità LGBTQ”.
Zelensky nel mirino
Mondo arcobaleno ma non solo. Come anticipato, Zelensky è finito nel mirino di qualcuno anche in Europa, in particolare per il dossier armi. I dubbi riguardano le incursioni di Kiev nella regione russa di Belgorod e sull’ipotesi che le armi siano finite alla Legione Libertà della Russia e al Corpo Volontari Russi per attaccare oltreconfine. Tra chi sta valutando il da farsi troviamo il primo ministro belga Alexander De Croo, che ha annunciato di voler aprire un’inchiesta sull’utilizzo delle armi date a Kiev, a partire dal tipo di uso, se difensivo od offensivo. “Abbiamo chiesto ai nostri servizi segreti e ai nostri militari di investigare. Chiediamo agli ucraini di chiarire la situazione”, le parole del premier: “Le armi europee vengono date all’Ucraina per la difesa del territorio. Il Belgio prenderà la questione molto sul serio”.