Ci sono aggiornamenti sul caso di Lavinia, la bambina di 16 mesi investita nel cortile dell’asilo. Cambia capo di imputazione per la maestra che quel giorno era presente: non abbandono di minore bensì lesioni colpose gravissime. “Per noi la sostanza non cambia, perché quello che è accaduto a Lavinia è accaduto a causa di una condotta omissiva da parte della maestra rispetto ai suoi compiti di vigilanza, la sua era una posizione di garanzia nei confronti dei piccoli che aveva in custodia – conferma la madre della piccola, in collegamento con la trasmissione Storie Italiane, in onda su Rai Uno – È rimasto comunque l’abbandono di minore nei confronti di tutti i bambini presenti all’asilo, perché al momento dell’incidente la maestra ha improvvisato un soccorso chiudendo una porta dietro di sé, portando Lavinia in ospedale e lasciando in quel momento tutti da soli”.
A oggi, svela la madre, “Lavinia è in stato vegetativo di minima coscienza, passa le sue giornate a letto. Ha bisogno di tantissime cure, ha una vita completamente medicalizzata, ha macchine intorno a lei, ha necessità di essere supportata 24 ore su 24”. E non è tutto, in quanto “noi abbiamo solo 12 ore di assistenza giornaliera, pur lavorando entrambi e con altri due bambini da crescere. Lavinia è una sfida, ma anche nella sua condizione per noi è un tesoro inestimabile”.
Lavinia, investita a 16 mesi nel cortile dell’asilo: “un euro di risarcimento”
Secondo i genitori della piccola Lavinia, investita nel cortile dell’asilo e a oggi, dopo oltre un anno, ancora in stato vegetativo, “l’unico ristoro che abbiamo avuto è derivato da una transazione fatta con la compagnia assicuratrice della macchina che ha investito Lavinia, riferito alla posizione dell’investitrice, non certo della maestra che è ancora ferma all’offerta di un euro” di risarcimento, come dichiara la coppia a Storie Italiane.
Nel corso della trasmissione emerge anche un’inquietante dichiarazione che sarebbe stata pronunciata nel corso dell’udienza. La madre della piccola Lavinia ha infatti dichiarato che “l’avvocato delle imputate ha detto che la nostra vita è ricominciata perché abbiamo messo al mondo un altro figlio”, parlando di affermazioni che “sono offensive nei confronti del dolore che nostra figlia vive ogni giorno. Gli effetti del reato Lavinia li vive ogni giorno sulla sua pelle”.