LE PAROLE DI BARELLI
In un’intervista al Dubbio, Paolo Barelli, Presidente dei deputati di Forza Italia, evidenzia che “il centrodestra in Italia è forte e coeso pur nelle diversità dei partiti che lo compongono. Abbiamo dato vita ad un governo che sta dando ai cittadini le risposte che aspettavano da tempo, con riforme coraggiose che modernizzeranno il Paese e sta realizzando una a una le promesse fatte in campagna elettorale, dall’abbassamento della pressione fiscale, alla realizzazione del ponte sullo Stretto, passando per l’aumento delle pensioni minime. Stiamo lavorando ad una grande riforma della giustizia e a quelle istituzionali. Tutte iniziative e riforme di chiaro stampo liberale”. Intanto, come riporta Radiocor, Claudio Durigon ha confermato che la richiesta di Enasarco di esonerare dai versamenti contributivi i consulenti finanziari under 30 verrà inserita nel ddl del Governo in tema di lavoro. “Vogliamo evitare un nuovo caso Inpgi che è stata una sconfitta per tutti e che è costato 600 milioni”, ha aggiunto il sottosegretario al Lavoro.
L’ALLARME DELLO SPI-CGIL SULLE PENSIONI DELLE DONNE
In vista delle prossime assemblee nazionali dei sindacati legati direttamente ai pensionati – Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil – e dedicate alla prossima riforma pensioni, dalla Sicilia si alza forte il grido di allarme sul tema della previdenza femminile. «Le siciliane percepiscono in media una pensione del 41 per cento inferiore rispetto ai loro coetanei di sesso maschile. Il gap nel trattamento economico tra generi non riguarda soltanto il mercato del lavoro, ma è una scure che si abbatte sulla qualità della terza età delle donne siciliane», rileva lo Spi Cgil Sicilia con la segretaria generale Maria Concetta Balistreri.
Di questo allarme e delle altre istanze riferite alla riforma pensioni si parlerà domani, venerdì 9 giugno 2023, a partire dalle 10 al San Paolo Palace Hotel di Palermo, nel corso del convegno promosso dalla segreteria regionale Spi-Cgil, dal titolo “Donne, Lavoro, Pensioni. Le tante disparità di genere”. (agg. di Niccolò Magnani)
L’ASSEMBLEA DEI SINDACATI DEI PENSIONATI
Il 13 giugno a Roma si terrà una grande assemblea nazionale di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, con il titolo “Più reddito, più diritti”, “per ribadire con forza le proposte contenute nella nostra piattaforma unitaria.” I Segretari generali Ivan Pedretti, Emilio Didonè, Carmelo Barbagallo ricordano che “abbiamo richieste e proposte ben precise”. In particolare “sulle pensioni chiediamo trattamenti adeguati che non perdano valore con il passare degli anni; sul fisco vogliamo una riforma radicale nel rispetto della Costituzione che comporti una tassazione più equa ai pensionati e ai lavoratori dipendenti; sulla sanità è urgente un sostanziale incremento del finanziamento per il comparto pubblico per assumere più personale, implementare l’assistenza medica e sociosanitaria e abbattere le liste d’attesa; sulla non autosufficienza vogliamo che il Piano nazionale, i Piani Regionali e la nuova Legge vengano attuati concretamente e siano incrementate le risorse ad essi destinati”. “Vogliamo essere ascoltati. È ora che i diritti e i bisogni delle pensionate e dei pensionati entrino nell’agenda politica del Governo e del Parlamento”, aggiungono i sindacalisti.
LE PAROLE DI MONTERA (FP-CISL SICILIA)
Il Segretario generale della Fp-Cisl Sicilia, Paolo Montera, evidenzia che “circa 12.400 lavoratori matureranno il diritto a una pensione da fame, inferiore a quella minima, mentre i 4.000 Asu non la vedranno mai. Nel primo caso si tratta dei lavoratori part-time degli Enti locali, gli ex contrattisti e articolisti, stabilizzati negli scorsi anni che sono stati assunti con diversi orari di lavoro e che generalmente non superano le 24 ore di servizio settimanali”. Come riporta palermotoday.it, secondo il sindacalista “occorre reperire le risorse per l’integrazione oraria”, anche perché “i comuni sono senza personale per fare fronte alle tante sfide che si presentano loro a partire da quelle della programmazione comunitaria e del Pnrr. I limiti normativi e le difficoltà finanziarie non consentono le nuove assunzioni che sarebbero fondamentali. Intanto, serve dare dignità al lavoro di chi da trent’anni è al servizio degli Enti locali”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI GHIGLIONE
Ieri è stata presentata alla Camera la relazione annuale della Commissione di vigilanza sui fondi pensione relativa al 2022 che, secondo Lara Ghiglione, “conferma una gestione positiva dei Fondi pensioni negoziali, cioè i Fondi di previdenza complementare istituti dalla contrattazione fra le parti sociali. Ma evidenzia ancora una volta alcuni elementi critici che da tempo la Cgil chiede di affrontare attraverso il rilancio delle adesioni alla previdenza complementare negoziale, per renderla effettivamente accessibile anche a chi lavora nelle piccole imprese, nel mezzogiorno, e ai giovani e alle donne”. La Segretaria confederale della Cgil spiega infatti, che i dati presentati “dimostrano che coloro che avrebbero più necessità di essere iscritti alla previdenza complementare non lo sono”.
LE RICHIESTE DELLA CGIL SULLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
In particolare, “i giovani e le donne non solo rischiano di non ricevere una pensione dignitosa, ma non potranno contare nemmeno sul secondo pilastro. Su di loro bisogna investire mettendo in campo politiche finalizzate alla creazione di nuova occupazione, al contrasto della precarietà: la strada esattamente opposta a quella intrapresa prima con la Legge di bilancio e poi con il decreto lavoro”. Ghiglione ricorda quindi le proposte della Cgil sulla previdenza complementare: “Occorre prevedere un periodo di silenzio-assenso, affiancato da una adeguata campagna informativa e istituzionale, e meccanismi che consentano alle persone di poter scegliere liberamente di aderire. Inoltre, è necessario promuovere i fondi pensione negoziali anche nei settori ancora esclusi, come il comparto sicurezza”.
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