Un recente report prodotto dal Consiglio d’affari per le relazioni commerciali Usa-Cina ha dimostrato che oltre un milione di posti di lavoro negli Stati Uniti è supportato grazie all’export e agli scambi tra i due paesi. La Cina infatti rappresenta uno tra i maggiori sostenitori nell’acquisto di beni e servizi dal paese. Per questo motivo nel documento, l’avvertimento degli esperti è quello di cercare il più possibile di mantenere le relazioni stabili per non perdere i benefici e non creare danni ad interi settori di attività.
Lo riporta oggi il quotidiano China Daily, in un articolo nel quale vengono analizzati i campi nei quali la Cina contribuisce di più all’economia degli Stati Uniti. Nel 2021 le esportazioni di prodotti sono aumentate del 22% rispetto all’anno precedente aumentando di conseguenza anche il numero delle risorse umane impiegate. Pechino rappresenta il terzo partner commerciale degli Usa, arrivando al 13%, subito dopo i numeri che riguardano gli scambi con Canada e Messico pari al 14,9 e il 14,7%. Le maggiori importazioni riguardano: semi, cereali, prodotti farmaceutici e semiconduttori.
Rapporto USCBC “Dannoso bloccare commerci tra USA e CINA “
Craig Allen, il presidente di USCBC l’ufficio USA per le relazioni commerciali con la Cina, ha dichiarato al China Daily, commentando i dati sull’occupazione prodotta proprio dagli scambi tra i due paesi che “il rapporto sulle esportazioni statunitensi in Cina mostra ancora una volta che gli acquisti della Cina sostengono le imprese e i mezzi di sostentamento degli Stati Uniti, compresi gli agricoltori, gli allevatori, gli imprenditori e gli innovatori nella Silicon Valley e i leader del settore dei semiconduttori“.
Quindi, Allen ha sottolineato come potrebbe essere dannoso mantenere la linea dura o imporre ulteriori restrizioni e sanzioni a questi scambi. “Mentre i politici degli Stati Uniti e della Cina prendono in considerazione decisioni relative al futuro delle relazioni bilaterali, è importante che prendano in considerazione il ruolo stabilizzante del commercio per entrambi i Paesi“. A richio ci sarebbero oltre che i posti di lavoro anche gravi mancanze nella produzione di componenti tecnologici, nel caso si bloccasse l’export sui semiconduttori, conclude il presidente USCBC.