Il decreto PA (44/2023) ha ricevuto il via libera della Camera e passa ora all’esame del Senato, per essere convertito entro il prossimo 21 giugno. Le misure contenute nel testo, come riportato dal Sole24Ore, sono diverse: dal PNRR alle assunzioni, fino alla scuola e ai concorsi pubblici.
Per quel che concerne innanzitutto il Piano Nazionale di Ripresa e resilienza (PNRR) e dal Piano nazionale di Investimenti Complementari (PNIC), è stato stabilito che essi sono esclusi dal cosiddetto controllo concomitante, ossia relativo ad interventi in corso di svolgimento, della Corte dei Conti. È stata riconosciuta inoltre la possibilità alle pubbliche amministrazioni di conferire a soggetti estranei ai ruoli dell’amministrazione degli incarichi dirigenziali generali e non generali nel limite del 12% delle rispettive dotazioni organiche fino al 31 dicembre 2026. Un’altra misura riguarda invece lo scudo erariale, che è stato prorogato per un anno per i dirigenti dello Stato. La loro responsabilità verso la Conte dei Conti è dunque limitata ai casi in cui la produzione del danno conseguente alla condotta del soggetto agente è dolosamente voluta.
Decreto PA, c’è ok della Camera: i temi delle assunzioni
Il decreto PA (44/2023), che ha ricevuto il via libera della Camera, porta novità importanti anche nell’ambito delle assunzioni. Nei concorsi per l’assunzione di personale non dirigenziale indetti dalle amministrazioni pubbliche è ad esempio introdotta una riserva di posti pari al 15% a favore degli operatori volontari che hanno concluso il servizio civile universale senza demerito. Per il settore pubblico e per quello privato, inoltre, si potranno individuare, eventuali riserve in favore dei gruppi di persone con disabilità per i quali si riscontra una maggiore difficoltà di inserimento lavorativo.
Per il comparto scuola è stata disposta la mobilità dei dirigenti, con il 100% dei posti vacanti in ciascuna regione che è stato reso disponibile per il prossimo anno scolastico. Inoltre si potranno disporre assegnazioni di docenti e dirigenti scolastici, nel limite massimo di 150 unità di personale, presso enti e associazioni che svolgono attività di prevenzione del disagio psico-sociale, assistenza, cura, riabilitazione e reinserimento di tossicodipendenti, e associazioni professionali del personale direttivo e docente ed enti cooperativi da esse promossi, compresi enti e l’istituzioni che svolgono attività nel campo della formazione e della ricerca educativa e didattica.