Fra le tante attività di cui è stato promotore e fondatore Willi Ninja nel corso della sua esistenza molto intensa, anche la creazione della House of Ninja, la Casa del Ninja, nel 1982, assieme a Sandy Apollonia Ninja. La decisione avvenne nonostante lo stesso ballerino e attivista gay non avesse fatto parte di una casa in precedenza, o avesse vinto tre grandi premi, cosa che solitamente era requisito per avviare una propria “house”. Ma perchè la scelta di chiamarla Ninja? Secondo quanto emerge, Willi trasse ispirazione dalla cultura asiatica e dalle arti marziali, ma anche perchè le persone dell’ambiente del ballo all’epoca non sapevano chi fossero e per lo stesso Willi “sembravava uscire dal nulla”, proprio come un ninja che si muove in silenzio, furtivo e nell’ombra.
All’interno della Casa del Ninja si trovavano ballerini provenienti da ogni Paese, nonostante all’epoca la maggior parte delle case fossero afroamericane, ad eccezione della House of Xtravaganza. Al suo interno si trovano comunque in particolare uomini bianchi. La casa venne chiusa nel 1989 quindi riaperta due anni dopo e poi nuovamente aperta nel 2003. Al momento è ancora attiva e conta più di 220 membri in tutto il mondo, fra cui Archie Burnett, il più anziano.(aggiornamento di Davide Giancristofaro)
WILLI NINJA, CHI È IL BALLERINO E ATTIVISTA, L’HIV NEL 2003 POI LA MORTE PER AIDS
Google ricorda oggi la figura eccentrica di Willi Ninja ballerino e attivista per i diritti gay. E’ considerato uno dei ballerini più influenti della storia anche per via delle sue numerose lotte nel sociale, ma scomparve molto presto, all’età di 45 anni, a seguito di una diagnosi di HIV. Willi Ninja riuscì a lottare contro il male per tre anni, visto che gli venne diagnosticato nel 2003, quando era all’apice del successo. Nonostante l’HIV Willi Ninja continuò a lavorare, visto che nel 2004 fondò l’agenzia Elements of Ninja, dove insegnava a modelle e celebrità i movimenti, come camminare con grazia, e il portamento.
Morì il 2 settembre del 2006 per AIDS che gli causò insufficienza cardiaca, lasciando un bagaglio artistico che ancora oggi rimane indelebile, così come confermato dal Doodle speciale di Google di oggi. Dopo la sua morte ha continuato a ispirare artisti e DJ, soprattutto nella comunità LGBTQ, di cui viene considerato uno dei primi esponenti, tenendo conto che è stato uno dei primi a dichiararsi omosessuale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
WILLI NINJA, CHI È IL BALLERINO E ATTIVISTA, PADRINO DEL “VOGUING”, ECCO COS’È
Il Doodle di oggi celebra Willi Ninja, un iconico ballerino e coreografo noto come il “Padrino del Voguing”. Oltre ad essere un grande artista, Willi Ninja ha lavorato in prima persona per spingere verso l’accettazione dei Black LGBTQ+ negli anni ’80 e ’90. Il danzatore ha creato un’associazione, “The Iconic House of Ninja”, ancora oggi attiva. Il video di Doodle è stato illustrato da Rob Gilliam e curato da Xander Opiyo, con musiche originali di Vivacious. Gli artisti sono gli attuali membri della House of Ninja: Archie Burnett Ninja, Javier Madrid Ninja, Kiki Ninja e Akiko Tokuoka aka KiT Ninja. Nel video ballano per celebrare l’eredità di Willi Ninja.
Proprio oggi, nel 1990, fu distribuito negli Stati Uniti al NewFest New York LGBT Film Festival il documentario Paris is Burning, che presenta la vita di Willi Ninja e l’iconica casa. Willi Ninja è nato nel 1961 ed è cresciuto a Flushing, nel Queens. La mamma ha sempre sostenuto la sua identità, incoraggiando il suo interesse per la danza e portandolo spesso a spettacoli di balletto all’Apollo Theatre. La donna non poteva permettersi le costose lezioni di danza per il figlio ma ciò non ha impedito a Willi di imparare da solo le mosse che lo avrebbero reso famoso in tutto il mondo.
Il genio di Willi Ninja
Willi Ninja ha studiato inizialmente da solo la danza, imparato a padroneggiare l’arte del voguing, uno stile che fonde pose alla moda con movimenti intricati, mimici e simili alle arti marziali. L’artista ballava nella sala da ballo di Harlem, uno spazio sicuro fondato da persone LGBTQ+ nere e latine per celebrare l’espressione personale e lo stare insieme. Willi Ninja ha co-fondato la sua stessa comunità chiamata House of Ninja nel 1982 e ha fornito supporto e guida ai membri della sua casa anche dopo essere diventato famoso.
Nel corso della sua carriera da coreografo, ispirato da geroglifici egizi e dalle arti marziali, Willi Ninja ha introdotto nuove tecniche di danza ridefinendo gli standard del voguing. Diventato famoso negli ’90, Willi ha continuato a esibirsi in film, video musicali e sfilate di lusso in tutto il mondo. Le sue mosse hanno ispirato star come Madonna o Jean-Paul Gaultier.
Il lavoro sociale di Willi Ninja
Willi Ninja è stato protagonista del documentario Paris Is Burning del 1990, dove il suo stile di danza unico è stato mostrato sul grande schermo diventando noto in tutto il mondo. Il film è stato un grande successo e ha esposto il lavoro di Willi a un pubblico più ampio. Prima di diventare un famoso ballerino, Ninja era un potente sostenitore della sua comunità e fu inoltre uno dei primi a sensibilizzare sulla prevenzione dell’HIV durante i drag ball.
Importante è stato il ruolo di Willi Ninja non solo nel mondo della danza ma anche nel sociale. Il ballerino ha infatti lavorato incessantemente per aiutare a ridurre lo stigma che circonda la malattia dell’HIV, dando inoltre visibilità alle identità LGBTQ+ nere e latine in tutto il mondo. La House of Ninja continua tutt’oggi con le sue battaglie, seguendo proprio l’esempio di Willi Ninja.