È una rincorsa contro il tempo quella di Matteo Salvini per sbloccare le opere pubbliche, a partire dal Ponte sullo Stretto di Messina. “I cantieri del Ponte verranno aperti nell’estate del 2024. Ho avuto le conferme dall’amministratore delegato Piero Ciucci e dal presidente Giuseppe Recchi“, annuncia il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, come riportato dal Giornale. Un “obiettivo ambizioso” che si può raggiungere compiendo dei passi fondamentali. Il primo potrebbe essere realizzato entro fine mese: “Nomineremo i nove esperti, scienziati di altissimo livello, che seguiranno lo sviluppo di questa meraviglia della tecnica, lavorando naturalmente d’intesa con tutti gli ingegneri e i tecnici delle società coinvolte nell’impresa“.
Il leader della Lega è sicuro che il Ponte sullo Stretto di Messina sarà quello “più monitorato, studiato e controllato del mondo“. Facendo riferimento agli esperti, Salvini aggiunge che “il primo treno potrebbe sfrecciare nel 2032“. Se il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, nutre dubbi e teme uno squilibrio a vantaggio dei privati sul partner pubblico, il vicepremier invece la pensa diversamente. “Gli italiani risparmieranno qualche miliardo di euro di multe che i privati avrebbero preteso dallo Stato per l’abbandono del progetto negli anni scorsi. Questa è la realtà“.
SALVINI, DALLE ELEZIONI EUROPEE AL PNRR
Dal Ponte sullo Stretto di Messina alle elezioni europee del 2024. “Io per il 2024 immagino un centrodestra che tenga dentro tutti, ma proprio tutti. Nessuna esclusione, nessuna scomunica, nessun veto“, il messaggio di Matteo Salvini agli alleati. Anche perché Giorgia Meloni coltiva un progetto conservatore, privo di estremismi, e Forza Italia punta ad un baricentro centrista: la linea è di evitare ‘abbracci pericolosi’. Non è dello stesso avviso il leader della Lega: “Mi spiace ma io non farò e non condividerò liste di proscrizione. Io voglio governare con i popolari, con i conservatori, ma anche con la Le Pen, con gli olandesi, con i polacchi, gli spagnoli e i tedeschi“. A proposito delle prossime elezioni in Spagna e Polonia: “Credo che la destra si affermerà in questi due paesi, ma naturalmente dovremo valutare la consistenza dei voti raccolti sul campo“. Salvini, come riportato dal Giornale, non chiude la porta neppure ai tedeschi di AfD: “Qualche anno fa erano problematici, ora si stanno riorganizzando, hanno nuovi leader e insomma non sono più quelli di prima“.
Il presente però è il Pnrr: “Leggo su alcuni giornali che io guiderei la pattuglia dei ritardatari e allora voglio tranquillizzare tutti. Spenderemo i quasi 40 miliardi a nostra disposizione fino all’ultimo centesimo. Anzi, ho detto a Fitto che se dovessero avanzare fondi da altri capitoli di spesa, sono pronto a impiegarli subito“. La lista di possibili interventi è lunga per Salvini, che cita case popolari, studentati, dispersione idrica e dighe. Infine, un cenno sulle strade: “Stiamo preparando un disegno di legge per mettere ordine nel mondo dei monopattini. Il far west deve finire: ci saranno limiti di velocità da rispettare, assicurazione, casco e chiamerò alle loro responsabilità le società di noleggio. Abbiamo avuto troppi incidenti e troppi morti, ora è il momento di intervenire“.