Chi era Giovanna Bemporad?
Giovedi 15 giugno andrà in onda su Rai 3 “Le donne di Pasolini”, il docu-film su Pierpaolo Pasolini, grande poeta, scrittore, regista e attore, che rilegge la sua vita attraverso la storia, i racconti, le lettere e la relazione con alcune delle donne più importanti della sua vita, tra cui Giovanna Bemporad.
Giovanna Bemporad, classe 1928, fu una grande poetessa italiana e una grande amica di Pier Paolo Pasolini. Giovanna era nata a Ferrara da una ricca famiglia ebrea e sin da piccola si era appassionata al greco e al latino, era un enfant prodige, a soli 13 anni aveva tradotto l’Eneide da sola in 36 notti e due anni dopo le sue traduzioni dei versi di Omero erano state pubblicate sull’Antologia dell’Epica, al posto di quelle del grande Salvatore Quasimodo. Giovanna si sentiva un’anticonformista e amava la poesia, l’amico Enzo Siciliano la descrisse come una donna in “abiti bislacchi, laceri; svagato disordine”. Si era finta lesbica per motivi politici, aveva scelto di dedicare tutta la sua vita alla poesia e nel 1948 pubblica la sua opera più importante “Esercizi”, che riunisce le sue poesie e le traduzioni di testi da diverse lingue.
Giovanna Bemporad e il rapporto con Pier Paolo Pasolini
Nonostante i successi come poetessa, Giovanna Bemporad non ebbe una vita semplice, anche a causa delle persecuzioni contro gli ebrei e della guerra. Giovanna insegnava nella Scuola Popolare di Casarsa, nel Friuli e li aveva trovato rifugio dagli orrori della guerra ma anche un grande amico: Pier Paolo Pasolini.
Il poeta la soprannominò “Giovannona”, insegnavano insieme ma la loro amicizia crebbe quando Giovanna iniziò a scrivere le sue poesie e a condividerle con l’amico, con cui passava intere nottate a leggere poesie. La poetessa aveva già capito che il suo amico sarebbe diventato un grande nel panorama della letteratura italiana e di fatto scrisse: “Capii subito che sarebbe diventato un gigante…. mi sentivo sopraffatta. Se esisteva lui come poeta, non potevo più esistere io.” Quello tra i due poeti era un rapporto di ammirazione reciproca e grande amicizia e non sarebbe potuta andare diversamente dato che la poetessa aveva una personalità che Pasolini apprezzava moltissimo, lei stessa si era descritta così: “Sono stata una contestatrice avanti lettera. Avevo scelto, per una forma di protesta, di andare in giro senza scarpe, di non lavarmi, di non pettinarmi. Avevo un gran fuoco dentro, mi sentivo una vestale della poesia.”