La Cina sta mettendo le mani sull’Afghanistan con l’obiettivo di espandere il suo potere economico, approfittando delle enormi opportunità che il territorio ha da offrire. Pechino, dopo il disastro degli Stati Uniti, ha avuto la strada spianata e sta attuando diverse partnership con il Governo talebano di Kabul, sebbene quest’ultimo non sia stato ancora riconosciuto da nessun Paese.
Xi Jinping, come ricostruito dal quotidiano The New Arab, sta facendo in modo che nello Stato asiatico cresca sempre di più l’influenza cinese. È per questo motivo che ha prestato il suo sostegno alla ricostruzione e allo sviluppo economico fin da subito dopo la partenza delle truppe statunitensi, mentre dal resto del mondo arrivavano soltanto critiche nei confronti del nuovo Governo. Pechino, in tal senso, non ha alcun interesse a unirsi alla voce internazionale, che ha evidenziato ad esempio come siano stati soppressi i diritti delle donne e non solo.
Cina mette le mani sull’Afghanistan: il piano di Xi Jinping
I rapporti della Cina con l’Afghanistan non sono ad ogni modo iniziati dopo la presa di potere da parte dei talebani. Lo dimostra il fatto che l’ambasciata cinese sia stata una delle poche missioni estere a non essere stata chiusa durante la presa di Kabul ad opera degli esponenti del nuovo Governo, che ha ricevuto fin da subito sostegno da Pechino. Adesso la partnership si è ulteriormente rafforzata, soprattutto in virtù del fallimento compiuto dagli Stati Uniti.
A metà maggio, ad esempio, il consigliere di Stato e ministro degli Esteri cinese Qin Gang ha partecipato a un dialogo con i suoi pari ruolo di Afghanistan e Pakistan. Pechino, in questo modo, ha fatto da principale mediatore per un accordo di sicurezza trilaterale sostenibile tra Kabul e Islamabad. Gli interessi dietro all’operazione in questione non sono pochi per Xi Jinping.