Che in Corea del Nord vige una dittatura totalitaria non è una novità. Quello che emerge è però una situazione che sta diventando invivibile per la popolazione, al punto che addirittura alcune famiglie muoiono di fame. Nel 2023 sembra qualcosa di assurdo. Ma ancora più assurda è la noncuranza di chi governa questo paese, troppo preso dal suo programma nucleare per potersi occupare della carenza alimentare che da anni attanaglia la Corea del Nord.
Il problema non sarebbe solo una conseguenza della pandemia, ma l’isolamento e la chiusura dei confini per tre anni avrebbero aggravato una situazione già difficile. Negli anni ’90 la Corea del Nord era già stata colpita dal fenomeno della carestia, portando alla morte per fame ben 3 milioni della popolazione. Da allora questo sarebbe il periodo più difficile, tanto che già prima della pandemia, secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, circa la metà del Paese era denutrita. E la situazione si sta facendo sempre più preoccupante.
Corea del Nord, le testimonianze della popolazione
Quanto emerso è stato rivelato dalla stessa popolazione della Corea del Nord. La Bbc infatti è riuscita a carpirne i dettagli intervistando segretamente alcune persone comuni, che hanno reso noto un triste scenario.
Una donna avrebbe rivelato perfino che una famiglia vicina di casa sarebbe morta di stenti e fame perchè il cibo sarebbe troppo scarso in Corea del Nord. Stesse rivelazioni anche da parte di un operaio edile che abita vicino al confine cinese, che avrebbe dichiarato ormai di avere più paura di morire di fame che di Covid.
“Il fatto che le persone normali della classe media stiano morendo di fame nei loro quartieri, è molto preoccupante“, ha detto l’economista nordcoreano Peter Ward. “Non stiamo ancora parlando di collasso sociale su vasta scala e fame di massa, ma questo non sembra buono“.
Intanto però, nonostante la gravità della situazione, Kim Jong-Un ‘gioca’ con i missili balistici spendendo $ 500 milioni (£ 398 milioni) , più dell’importo necessario per compensare la carenza annuale di grano della Corea del Nord.