Dopo la morte di Silvio Berlusconi non ci saranno campagna acquisti. A negarlo con fermezza è l’onorevole Riccardo Molinari, raggiunto in un’intervista a cura de Il Giornale. Al quotidiano, l’onorevole ha spiegato che “si deve cercare di mantenere la coalizione così com’è. Con i tre partiti principali (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) che hanno storie, valori e idee differenti pur in una cornice comune. Senza le campagne acquisti ventilate da alcuni giornali”.
Per quanto riguarda Forza Italia nello specifico, per Molinari “forse avrà bisogno di riorganizzarsi al suo interno. Decideranno loro come farlo. Ma il partito fondato da Berlusconi resta una componente fondamentale della coalizione”. La vera eredità lasciata da Silvio Berlusconi è che “il leader di Forza Italia è stato certamente il collante di questa alleanza visto che ha avuto l’intuizione di unire forze che partivano da posizioni politiche quasi contrastanti (penso al rapporto tra la Lega e il Movimento sociale)” riuscendo così “a fare un’operazione molto complessa ma vincente. Certamente era una figura, la sua, capace di dare una cornice di valori nei quali il centrodestra tutto si riconosce”. Valori “liberali, garantisti, di vicinanza al mondo del lavoro, contro la burocratizzazione del Paese, contro le derive estremiste e ideologiche” dando di fatto vita a “un perimetro valoriale che terrà in piedi il centrodestra anche se lui fisicamente non c’è più”.
Molinari (Lega): “Berlusconi difficilmente avrà eredi all’altezza. La sinistra…”
L’onorevole Molinari, intervistato da Il Giornale, si convinto del fatto che “per tutto quello che ha fatto Berlusconi difficilmente potrà avere eredi all’altezza. D’altronde questa maggioranza e questo governo sono figli delle sue intuizioni. E noi abbiamo il dovere di portarle avanti”. Per quanto riguarda il futuro non solo del centrodestra dopo la morte di Berlusconi, m in generale della politica italiana, l’onorevole leghista afferma che “del proporzionale puro ne parla la sinistra e ne parlano i 5S. Non ne parla il centrodestra”.
E su questo fatto, Molinari sottolinea come “anche recentemente abbiamo difeso l’attuale legge elettorale che incentiva il formarsi delle coalizioni. Questa spinta proporzionalista non ci spaventa. Questi tentativi arrivano dalla sinistra, oggi divisa e senza punti di contatto. Oltretutto uno dei punti di contatto principali era l’antiberlusconismo”. E rincara: “spingono sul proporzionale perché non sono in grado di aggregare su valori comuni come facciamo noi”.