Tra un temporale qua e una grandinata là, l’estate – timida come un innamorato impacciato ma inesorabile come un esattore delle tasse – comincia a fare capolino, permettendo anche a voi, cari Lettoràstri (amici lettori dei ComicAstri), di cominciare a sbirciare il calendario, perché oramai il conto alla rovescia è cominciato. Dove andrete? Cosa farete? Bici, treno, auto, nave oppure aereo?
Se nel 1958 Domenico Modugno (in coppia, pensate, con Johnny Dorelli), vinceva il Festival di Sanremo con Nel blu dipinto di blu (“Volare oh, oh / Cantare, oh, oh, oh, oh”), una delle canzoni italiane più famose nel mondo, oggi, a 65 anni di distanza, è ancora così? Possiamo, cioè, continuare a cantare a tripla corda vocale e quartetto di polmoni il nostro piacere di viaggiare con la testa (e forse non solo quella) fra le nuvole? Certo che sì, seppure talune notizie in merito alle compagnie aeree (non tutte, grazie a Dio) sembrerebbero smentire l’assunto or ora assunto come tale.
Turbolenze a bordo. Stando a quanto dichiarato dalla Federal Aviation Administration (Faa, agenzia del governo Usa che sovrintende all’aviazione negli Stati Uniti), nel primo trimestre 2023 il numero di passeggeri indisciplinati e i casi di molestie in volo hanno raggiunto livelli record, tanto che la stessa Faa ha dovuto chiedere ad un altro acronimo statunitense, l’Fbi (Federal Bureau of Investigation, la polizia federale americana), di avviare un’azione penale contro tutti quei viaggiatori colpevoli di mettere a rischio la sicurezza dei voli.
Di quali “crimini” si sono macchiati questi pericolosi insubordinati? Buttiamo lì qualche ipotesi. Hanno tentato di aprire il portellone dell’aereo per poter fare pipì a 8mila metri? Oppure hanno cercato di abbassare i vetri dell’oblò per estroflettere (leggi: sputazzare) il chewing gum masticato, come nella migliore tradizione dei torpedoni d’antàn? O magari hanno cercato di molestare sessualmente una hostess mentre faceva jogging (lavorativo) fra un corridoio e l’altro della carlinga? O più banalmente, qualcuno, dopo essersi accorto di aver dimenticato a casa le chiavi, ha cercato di fare irruzione nella cabina del comandante per costringerlo ad atterrare – “Mi basta un attimo e le recupero” – nel giardino di casa? Abbiamo poca fantasia (“… e se diciamo una bugia / è una mancata verità / che prima o poi succederà”, cit. da Quello che le donne non dicono di Fiorella Mannoia), dovremmo chiedere a Fox Mulder e Dana Scully di condurre un’accurata indagine, modello X Files.
Grasso che vola. Avete controllato la carta d’imbarco? Bene. Il check di sicurezza… passato? Ottimo. La classica sosta caffè al bar dell’aeroporto, proprio dove di solito lo fanno buono? Eccellente. Sareste pronti per l’imbarco, se non doveste ancora superare… la “prova della bilancia”! Fino al 2 luglio, infatti, sui voli Air New Zealand, la compagnia di bandiera neozelandese, sarà necessario questo inusuale step prima di salire a bordo. Ovviamente, l’operazione è condotta nel più assoluto anonimato, perché l’obiettivo è semplicemente conoscere il peso medio dei passeggeri dei voli internazionali in partenza da Auckland, così da ridurre i consumi di carburante.
Insomma, in una sorta di par condicio sui generis, i passeggeri saranno trattati alla stregua dei bagagli. Se questa pratica dovesse garantire sensibili contrazioni del cherosene andrà a finire che, a seconda della stazza, accanto ai passeggeri in poltrona avremo passeggeri da cappelliera, ma anche (Dio non voglia perché noi siamo pasciutelli anzichenò) passeggeri da stiva. Per il ridanciano sollazzo delle nostre consorti!
Qantas confusione sotto il cielo. Le mode, si sa, cambiano come il vento (“… cambia il vento ma noi no / e se ci trasformiamo un po’ / è per la voglia di piacere a chi c’è già o potrà arrivare / a stare con noi…”, cit. dalla canzone cit. precedentemente) e lo stile deve sempre tenere il passo coi tempi. Chissà se ci hanno azzeccato allora quelli di Qantas, la compagnia aerea australiana, adottando nuove regole di dress code: segnatamente, i dipendenti non saranno più costretti a rispettare i canoni di genere.
Per parlar chiaro, le hostess non avranno più l’obbligo di indossare tacchi alti con trucco d’ordinanza, cosa che invece sarà consentita agli uomini; costoro, optando per la gonna, avrebbero l’obbligo (l’unico rimasto…) di abbinarla ai collant. Non solo: piloti e assistenti di volo di ambo i sessi potranno adottare lunghe capigliature, a condizione di raccoglierle con una coda o uno chignon; sarà consentito loro di indossare collane, orecchini e gioielli, il tutto all’insegna di una… sobrietà svolazzante.
Che dire? Buon inizio estate e… state accorti, se la vostra destinazione fosse la terra dei canguri, nel preparare armi e bagagli. Così che il vostro vestiario non adeguato non si trasformi in un boomerang!
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