Mia Martini, com’è morta la cantante sorella di Loredana Bertè
Mia Martini è stata una delle cantanti più espressive, dotate, versatili e umane della storia della nostra musica. Un’interprete magnifica, sfortunata per le tante cattiverie che ha dovuto subire. Successi come ‘Piccolo uomo’, ‘Donna sola’, ‘Minuetto’, ‘Inno’, ‘E stelle stan piovendo’, ‘Al mondo’, ‘Donna con te’, ‘Che vuoi che sia se t’ho aspettato tanto’, ‘Per amarti’ e ‘La costruzione di un amore’ l’hanno consacrata tra le protagoniste della musica negli anni ‘70. Nel 1983 decise di ritirarsi dalle scene a causa di una maldicenza che la terrà fuori dai riflettori fino al 1989, quando presentò a Sanremo ‘Almeno tu nell’universo’, che la riportò al successo.
A metà maggio del 1995 a seguito di alcuni giorni di irreperibilità, il suo manager richiese l’intervento delle forze dell’ordine: i vigili del fuoco irruppero quindi nell’appartamento di via Liguria a Cardano al Campo, in provincia di Varese, dove Mia Martini si era trasferita da circa un mese per essere più vicina al padre, con il quale si era riconciliata. Qui il corpo senza vita della cantante venne ritrovato riverso sul letto, in pigiama, con le cuffie del mangianastri portatile nelle orecchie e con il braccio proteso verso un vicino apparecchio telefonico. Morì a soli 47 anni, a causa di un infarto da overdose di stupefacenti.
Mia Martini, nel 1983 si ritirò a causa delle voci che la legavano ad eventi negativi
Mia Martini, al secolo, Domenica Rita Adriana Bertè nacque a Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, il 20 settembre 1947. Fin da giovane mostrò una predisposizione naturale per il canto, e iniziò la sua carriera negli anni Sessanta. La svolta della sua vita professionale arrivò negli anni Settanta, con l’incontro con Alberigo Crocetta, fondatore del Piper.
In questi anni scelse il suo nome d’arte e cambiò look e pubblicò il suo primo album, Oltre la collina, nel 1971. Si trattava di uno dei primi concept album italiani, incentrato su temi come la religiosità, la malattia e il suicidio. Sul finire del 1983 l’artista decise di ritirarsi dalle scene per le continue voci che la legavano ad eventi negativi. Alcune persone avevano infatti iniziato a parlare di Mia come di una portatrice di sfortuna. Stando alle parole dell’artista, tra i primi a etichettarla in questo modo ci furono Patty Pravo e Fred Bongusto. Tornò a farsi ammirare dalle grandi platee nel 1989, presentando al Festival di Sanremo Almeno tu nell’universo, un brano scritto nel 1972 da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizi. Vinse ancora il Premio della Critica, e stavolta conquistò anche il cuore del pubblico.