Il presidente emerito della Camera dei deputati Luciano Violante, a Il Foglio, condivide alcune considerazioni riguardo le critiche di dell’Anm, Associazione nazionale magistrati, nei confronti della riforma proposta da Carlo Nordio: “Siamo oltre la critica, sempre legittima, dei provvedimenti del governo. Il conflitto riguarda l’identità del soggetto regolatore. A chi spetta il compito di regolare l’equilibrio tra autorità e libertà? Settori della magistratura contestano la legittimità del governo a farlo. Io rispondo che il soggetto regolatore è il Parlamento, depositario della sovranità popolare, e di conseguenza il governo, espressione della maggioranza parlamentare. Ferma la legittimità della critica, non si può contestare la funzione regolatrice dell’autorità politica. La giurisdizione applica la regola, non la crea”.
Il ministro Nordio crede che l’interlocutore istituzionale del governo sia il Csm, non l’Anm che è un sindacato. “Su questo ho qualche dubbio. L’Anm, in quanto sindacato, si occupa delle questioni che riguardano gli iscritti. E tuttavia il testo diffuso dall’Anm appare improprio nei toni e nella forma. Manca il rispetto. I magistrati sono tenuti a esercitare le funzioni “con onore e disciplina” ma un testo così violento non mi sembra rispetti il parametro costituzionale” spiega l’esperto.
Violante: “Anm? Sciopero legittimo ma…”
L’Anm ha mosso critiche preventive in assenza di un testo ufficiale nei confronti della riforma di Nordio. Luciano Violante, presidente emerito della Camera dei deputati, spiega a Il Foglio che “Lo sciopero è uno strumento legittimo di protesta ma andrebbe evocato a ragion veduta”. L’abuso d’ufficio, per l’esperto, andrebbe superato: nel 2021 infatti “Sono state inquisite ingiustamente oltre 5.400 persone sebbene soltanto 27 fossero effettivamente colpevoli. Per un pubblico dipendente un avviso di garanzia significa sospensione delle spese legali, stop a qualunque avanzamento di carriera, reputazione distrutta. (…) Il ministro della Giustizia potrebbe, inoltre, proporre, accanto a questo disegno, una complessiva revisione del sistema dei reati contro la Pubblica amministrazione. Le attuali norme, alquanto datate, non appaiono linea con gli oneri della P.a. in un ordinamento come quello italiano caratterizzato dall’obbligatorietà dell’azione penale”.
Il ddl Meloni-Nordio interviene anche sulla custodia cautelare. “Io sono favorevole all’introduzione dell’obbligo di ascolto della persona destinataria della misura più afflittiva, vale a dire la carcerazione preventiva. Bisogna comunque leggere la norma per constatare come si intende salvaguardare le prove. Non si può dire: intanto arrestiamolo e poi vediamo se ci siamo sbagliati. Non si gioca con la vita degli altri. La Costituzione sancisce che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità; a maggior ragione, il processo può tradursi in un trattamento disumano” spiega ancora Violante.