Lo smart working è stato prorogato dal prossimo 30 giugno al prossimo 30 settembre per i lavoratori fragili della pubblica amministrazione. È stato approvato nelle scorse ore in Senato, come riportato da Ansa, l’emendamento presentato dalla relatrice al decreto lavoro, Paola Mancini di Fratelli d’Italia, che ha esteso il diritto che inizialmente era stato concesso esclusivamente ai dipendenti del settore privato, per i quali il termine resta comunque fissato il 31 dicembre prossimo.
Il lavoro agile al 100% era stato introdotto con l’avvento della pandemia di Covid-19 per preservare dalle infezioni le persone più a rischio di conseguenze gravi, ma col passare del tempo è diventato sempre più in uso in modo da agevolare determinate categorie di persone, in primis appunto quelle fragili. Con il termine in questione si fa riferimento a coloro che sono affetti dalle patologie e condizioni individuate dal decreto del Ministro della Salute del 4 febbraio 2022. Per la pubblica amministrazione, a differenza che per il settore privato, restano dunque esclusi i genitori con figli sotto i 14 anni d’età.
Smart working fino al 30 settembre per i fragili della PA: i fondi
La discussione in Aula sulla proroga dello smart working fino al 30 settembre per i lavoratori fragili della pubblica amministrazione ha portato a diversi provvedimenti. “È stato anche potenziato di 5 milioni il fondo per i familiari di vittime di infortuni mortali sul lavoro” e sono stati trovati fondi “per ulteriori 7 milioni per la scala di equivalenza” per l’assegno di inclusione, garantendo così “più disponibilità per i fragili”, ha spiegato la relatrice Paola Mancini di Fratelli d’Italia, la quale si è detta “ampiamente soddisfatta” del risultato ottenuto.
I lavori per l’approvazione del testo di conversione in legge del Decreto Lavoro, dopo la fumata bianca arrivata nelle scorse ore al Senato, andranno avanti nei prossimi giorni alla Camera con l’obiettivo di concludersi entro il 3 luglio.