Il video dello squalo di razza Mako avvistato al largo di Livorno, ha fatto il giro del web. L’esemplare, filmato da alcuni pescatori, aveva una lunghezza di circa 3 metri e ovviamente ha spaventato i bagnanti, temendo che lo stesso potesse avvicinarsi ulteriormente a riva in piena stagione estiva. Per cercare di approfondire la questione il programma di Canale 5, Mattino Cinque News, ha intervistato il fisico del CERN, Valerio Rossi Albertini, che ha associato la presenza dello squalo al cambiamento climatico di questi ultimi anni: “E’ successo quello che abbiamo detto tante volte, tropicalizzazione del clima non significa che arriveranno eventi caratteristi dei tropici come i Monsoni, significa che cominciamo ad assumere aspetti che ricordano i tropici e questo è uno di quelli”.
Quindi ha proseguito: “Sono d’accorso sul fatto che fossimo diversi chilometri dalla riva e si tratta di predatori di pesci e non di essere umani, tuttavia c’è una tendenza ad allontanarsi dal loro habitat naturale, venendo a colonizzare le nostra latitudine”. In ogni caso, parlando ancora dello squalo avvistato al largo di Livorno, Valerio Rossi Albertini ha cercato di rassicurare: “E’ impressionante ma sono predatori di pesci che in questo periodo incrociano in prossimità delle nostre coste”.
SQUALO A LIVORNO, ALBERTINI: “LA COSA PIU’ PREOCCUPANTE DI QUESTA VICENDA…”
Il fisico ha poi sollevato un altro problema: “La cosa più preoccupante non sono gli attacchi degli squali ma di come sono attaccati gli stessi, la loro specie è prossima all’estinzione perchè c’è una pesca indiscriminata; viene apprezzata la zuppa di pesce cane, lo squalo viene issato a bordo poi gli viene amputata la pinna e poi ributtato al mare perchè non serve più, e lui non può più nuotare e muore dissanguato. Questi eventi sono quindi eccezionali tanto più che gli squali stanno diminuendo proprio per questo”.
Così infine Fabrizio Serena CNR di Mazara del Vallo, fra i principali esperti di squali: “Si può dire poco e niente da quel filmato si vede solo il dorso di sfuggita e sicuramente si può affermare che si tratti di un esemplare della famiglia dei lamnidi, che nel Mediterraneo abbracciano quattro specie: lo squalo bianco, lo smeriglio, il mako pinna corta e quello a pinna lunga, ma azzardare la specie precisa non sarebbe corretto”.