IL NUOVO ATTACCO DI FAUSTO BERTINOTTI AL PD DI SCHLEIN: “LA SINISTRA NON ESISTE PIÙ”
Abolire la proprietà privata, Biden colpevole quasi quanto Putin e una sinistra in Italia condannata al nulla: poteva dare molteplici “titoli” la lunga e “fragorosa” intervista di Fausto Bertinotti al “Corriere della Sera” di oggi. L’ex leader e fondatore di Rifondazione Comunista non da oggi considera l’esperienza del Pd una sorta di fallimento già scritto in partenza e meglio non farà (anzi) l’attuale neo-segretaria Elly Schlein.
«La sinistra è scomparsa, senza anima e senza corpo»: non dà scampo Bertinotti davanti alle prime difficoltà che sta manifestando Schlein nella guida complessa del Partito Democratico. «La sinistra non c’è più», sentenzia l’anziano leader comunista, «esiste una sinistra sociale diffusa priva di rappresentanza istituzionale e politica». I motivi sono svariati ma riconducibili a quanto sottolinea Bertinotti, «Vota la metà del Paese e la sinistra non ne fa il centro della sua azione, si perde in balletti su alleanze, simboli, flebili vagiti». La stessa segretaria del Pd non è affatto esente da colpe: «Anche Schlein è espressione di quella cultura che in America si rispecchia nei liberal. Non esce dal recinto».
BERTINOTTI SOGNA ANCORA L’ABOLIZIONE DELLA PROPRIETÀ PRIVATA: “BISOGNO COME LA PACE”
Dalla politica ai acconti sulla storia più intima di Bertinotti, dal matrimonio in chiesa con la storica moglie Lella («lei era ancora minorenne, servì il Sì dei genitori. Celebrò il mio insegnante di religione. Colto, raffinatissimo, con lui discussioni infinite») e il complesso rapporto con la fede: «in continua evoluzione. La ricerca permanente di un rapporto, anche se mai tentato dalla conversione. La mia è la generazione del Concilio vaticano II, gli uomini di buona volontà. Mi definivano “diversamente credente”». Bertinotti racconta anche del rapporto con il figlio con il quale «sono stato più un amico che un padre», ma non disdegna di gettare lo sguardo oltre l’orizzonte dei suoi 83 anni per immaginare un “futuro politico e sociale” a questo Paese.
Ed è qui che riemerge il Fausto Bertinotti innamorato del socialismo comunista: un esempio? Viene chiesto dal “Corriere” un giudizio sull’abolizione della proprietà privata per capire se fosse ancora una priorità e la risposta si fa tranciante, «Abolirla è un bisogno dell’umanità, un destino dell’uomo, come la pace». In merito ai complicati momenti internazionali che sta vivendo il mondo di oggi, Bertinotti sentenzia: «Putin ha scatenato la guerra, Biden gli ha tenuto il bordone. E l’Europa sta tradendo la sua vocazione pacifista». Si distanzia però dalla sinistra illiberale che attacca il Ministro Nordio sulla riforma della giustizia: per l’ex Rifondazione, «Sono un garantista. Penso con Foucault che una società che pensi solo a sorvegliare e a punire sia orribile. Sono contro le intercettazioni usate per demonizzare. Giusto abolire l’abuso d’ufficio».