Antonio De Marco, lo studente 23enne che nel 2020 uccide con un totale di 79 coltellate i due fidanzati, ed ex coinquilini, a Lecce, si trova attualmente all’ergastolo, nel quale rimarrà senza possibilità di fare ricorso. Aveva già confermato in tribunale le sue colpe, dicendosi pentito ed accettando di rimanere in carcere per tutta la vita, ma la legge italiana ad ogni persona da la possibilità di fare ricorso rispetto alla sentenza. Tuttavia, secondo quanto racconta il quotidiano Il Giornale, Antonio De Marco avrebbe rinunciato alla possibilità di appellarsi alla Cassazione, facendo scadere i termini ultimi per presentare la mozione di ricorso.
Antonio De Marco: l’assassinio e l’ergastolo
Antonio De Marco, autore del duplice ed efferato omicidio di Lecce, rimarrà in carcere per tutta la vita, accettando la sentenza che il tribunale gli confermò lo scorso aprile. A renderlo noto sono stati i legali dello stesso assassino, Giovanni Bellisario e Andrea Starace, che martedì mattina hanno avuto un colloquio con il loro assistito che li avrebbe messi al corrente della decisione di rinunciare alla sua unica, ed ultima, possibilità di fare ricorso.
Antonio De Marco uccise con un totale di 79 coltellate l’arbitro leccese Daniele De Santis e la sua fidanzata Eleonora Manta all’interno del loro appartamento, che fino a poco prima condividevano con il killer, in via Montello. Da mesi, si riuscì a ricostruire in un secondo momento, il coinquilino della coppia nutriva un risentimento nei confronti della coppia, motivato esclusivamente dal fatto che “erano felici“. Così Antonio De Marco decise di colpire lui con 41 coltellate, poi altre 38 contro la fidanzata dell’arbitro. Per il tribunale agì con fredda lucidità e consapevolezza, oltre che crudeltà, mosso semplicemente dall’invidia dopo che l’arbitrò gli chiese di lasciare la casa condivisa per vivere da solo con la sua fidanzata, condannandolo all’ergastolo con tre anni di isolamento diurno.