Geneviève de Fontenay, storica organizzatrice di Miss Francia, è stata incriminata per “transfobia”. La donna, come ricostruito da Libero Quotidiano, non ha mai nascosto le sue posizioni ideologiche nei confronti delle persone che hanno fatto ricorso alla transizione di genere e per anni si è battuta affinché queste ultime non potessero accedere al concorso di bellezza.
“È un’offesa profonda ai sessant’anni della mia vita durante la quale mi sono battuta per dare a Miss Francia un’immagine rispettata e rispettabile, che valorizza delle giovani ragazze sane di corpo e di spirito. Miss Francia non è un concorso contronatura! È un’elezione che simboleggia l’eleganza in un ambiente sano e nazionale! Bisogna smetterla di calpestare l’immagine di Miss Francia”, aveva affermato a una emittente locale nel 2021 in merito a questa possibilità. Alla fine, dopo una lunga polemica, si è dovuta arrendere. Nel 2022 infatti Andréa Furet, 19 anni, è diventata la prima transgender candidata al titolo.
Organizzatrice Miss Francia incriminata per transfobia: la storia di Geneviève de Fontenay
Adesso Geneviève de Fontenay, organizzatrice di Miss Francia fin dalle sue origini, è stata condannata per la sua “transfobia” non soltanto dalla comunità LGBT+, bensì dal Paese intero. È così che, a distanza di due anni dall’inizio delle discussioni in merito al suo operato e alle sue scelte eccessivamente rigide, la donna è stata incriminata.
In campo in questi mesi era scesa anche la politica. La ministra delegata Elisabeth Moreno, responsabile dell’uguaglianza di genere, aveva chiesto alla storica fondatrice delle riforme delle norme al concorso affinché questo potesse essere più inclusivo. “La bellezza non è solo plastica. Si può essere molto belli all’interno e anche belli esteriormente. È possibile un’apertura verso le donne transgender”, aveva affermato. E così è stato lo scorso anno, quando c’è stata la prima candidatura, quella della diciannovenne Andréa Furet.