Secondo un recente e dettagliato reportage del quotidiano tedesco Der Spiegel, in Germania la legge che ha legalizzato la prostituzione si è rivelata un vero e proprio fallimento. A dimostrarlo ci sono tantissime testimonianze, di prostitute, o persone comuni, trascinate a forza nel circolo dei bordelli, costrette a vendersi e a subire ogni sorta di violenza, senza tutele, talvolta minorenni e (ovviamente) con scarsi diritti giuridici.
La legalizzazione della prostituzione in Germania, sulla scia di molti altri esempi europei e mondiali, tra i quali la vicina Amsterdam, era stata accolta come una sorta di vento nuovo, di un rinnovamento morale e sociale che avrebbe rivoluzionato le cose. Peccato che, in appena 21 anni di legalizzazione, la situazione sia presto degenerata a causa di una regolamentazione che non tiene conto dei diritti delle prostitute e fornisce troppo potere (contrattuale e legale) ai cosiddetti papponi. I casi che in Germania sono finiti in tribunale nel 2021 (ed hanno portato ad una condanna) sono appena 291, ma non si può conoscere la reale entità del problema, anche per la troppa reticenza nel denunciare.
Germania: il 75% delle prostitute sono schiavizzate
Insomma, ciò che sta avvenendo in Germania non avrebbe assolutamente nulla di quell’aria di rinnovamento che si auspicava avrebbe portato, ma anzi ricorderebbe tristemente la schiavitù sessuale delle antiche civiltà. Alcuni esperti citati dallo Spiegel spiegano che sul territorio tedesco vi sono circa 250 mila prostitute, delle quali però solamente 23.700 risultano registrate, poche hanno un’assicurazione sanitaria e nessuna ha la previdenza sociale.
I numeri della prostituzione in Germania diventano ancora più impietosi quando gli esperti sottolineando che tra il 60 e il 90% delle prostitute non lo fanno volontariamente. Complessivamente, secondo il Ministero Federale degli Affari Familiari, sempre citato dallo Spiegel, con uno studio che risale al 2005 ha attestato che già in quel momento il 41% di un campione di prostitute intervistate avevano subito violenza fisica, sessuale o entrambe, indicando come responsabili i clienti e i protettori in egual misura. Del campione di prostitute in Germania un quarto ha sostenuto di aver avuto pensieri suicidari, mentre un quinto ha subito lezioni gravi come ossa rotte, ferite sul volto, ustioni o articolazioni slogate.