Thomas Schafer, CEO di Volkswagen, ha spiegato di non essere interessato al revival degli storici modelli del marchio. Di recente è stata mostrata una New Beetle futuristica per uno show Netflix, ma si tratta solo di un’auto “di scena”. Parlando con Autocar ha infatti raccontato: “Abbiamo deciso che non getteremo via i nomi tradizionali e di successo che abbiamo da tanto tempo e in cui abbiamo investito per così tanto tempo, come Golf e Tiguan. Perché dovremmo lasciarli andare? “Ovviamente abbiamo molti altri modelli nella nostra storia, ma sono solo poco più di una manciata quelli che sono davvero iconici e globali. Rifaresti Scirocco o Arteon? Probabilmente no”.
Alla domanda specifica sul Maggiolino e su una nuova versione elettrica: “Non credo, ci sono alcuni veicoli che hanno fatto il loro tempo, non avrebbe senso riportarlo indietro”, poi ha precisato: “Non chiudo al 100% ma ora non lo prenderei in considerazione. È come Scirocco: ha fatto il suo tempo, poi c’è stato un nuovo modello basato su una reinterpretazione. Farlo di nuovo? Non credo. E andando avanti con il bilanciamento di tutte queste tecnologie e il costo ad esse associato, devi investire denaro nel miglior modo possibile”. C’è chi fa notare come la Volkswagen ID Buzz sia ovviamente una riedizione del leggendario furgoncino Volkswagen, ma rappresenta solamente un’eccezione, in quanto, secondo Schäfer, giocare con la nostalgia “sarebbe un vicolo cieco”.
VOLKSWAGEN SMENTISCE L’ARRIVO DEL MAGGIOLINO, SCHAFER: “DOBBIAMO SEMPRE REINVENTARCI”
Tali parole mostrano una visione di VW completamente diverse rispetto a quanto ad esempio sta facendo Fiat, che sta lanciando la nuova 600, mostrata di recente in nero. Che dire poi della Fiat Topolino, con la prima foto ufficiale mostrata pochi giorni fa in vista di una imminente messa in commercio. Schafer ha sottolineato: “Il marchio deve sempre reinventarsi e far emergere cose nuove. È simile a quando il tempo del Maggiolino finì ed arrivò la Golf. Devi realizzate nuovi modelli, ma allo stesso tempo ottimizzare quelli esistenti. Siamo orgogliosi della nostra eredità; non c’è niente di sbagliato in questo. E quando guardi indietro, è qualcosa di cui essere orgogliosi. Ma non è l’unica cosa che ci definisce solo”.
In chiusura il CEO di Volkswagen ha precisato: “Se chiami qualcosa Golf o Passat o Tiguan, deve avere i geni di quel veicolo, non puoi semplicemente chiamarlo in quel modo se non è la stessa sostanza. Ci sono esempi nell’industria automobilistica in cui è stato preso un nome classico e poi messo su un’auto che non è affatto quello che è… Ma non sto citando nomi”.