L’aspirina, formulazione commerciale dell’acido salicilico estratto ed utilizzato in medicina fin dall’alba dei tempi, è talvolta presentato come un farmaco salvavita, in grado di ridurre il rischio di ictus o infarti. Un suggerimento comune all’estero, ma meno in Italia, è di assumerne una al giorno, anche quando si è in perfetta salute, per combattere proprio la possibilità di incappare in una di quelle due problematiche, o in altre simili.
Infatti, l’aspirina assunta in grandi quantità (si trova sia in dosi da 300mg, utili proprio contro i problemi cardiaci, sia da 75-100mg come antinfiammatorio) ottiene l’effetto di disciogliere i coaguli di sangue nelle arterie, rendendo i globuli rossi più lisci e meno “appiccicosi”, aiutando dunque a direzionare il flusso di sangue nei muscoli o nei tessuti. Si tratta, inoltre, di un farmaco piuttosto economico, il che lo rende decisamente diffuso e semplice da ottenere anche senza una prescrizione medica. Tuttavia, spiega il dottor Rob Galloway sulle pagine del quotidiano inglese Daily Mail, l’aspirina presenta anche alcune importanti controindicazioni, spesso ignorate, specialmente per i pazienti più anziani.
Aspirina: “Aumenta il rischio di anemia”
Insomma, l’aspirina sarebbe a tutti gli effetti un farmaco salvavita, specialmente per i pazienti a rischio ictus o infarto e per coloro che ne hanno già subiti. Di contro, però, l’assunzione dovrebbe essere sempre regolata dal consiglio e dalla prescrizione di un medico, perché i rischi di un consumo eccessivo sono parecchi e pesano soprattutto sui pazienti sani. Di fatto, il farmaco va ad agire sulle piastrine sanguigne, che secondo il dottor Galloway è anche la ragione per cui è pericolosa.
Nel suo articolo sull’aspirina, infatti, il dottore cita diversi studi svolti nel corso degli anni, che avrebbero appurato come il farmaco aumenti il rischio di anemia (ovvero quando il corpo non produce abbastanza globuli rossi, causando emorragie), emorragie interne ed ulcere gastriche. Un altro studio, invece, ha dimostrato come non vi sia nessuna dimostrazione che il farmaco possa allungare l’aspettativa di vita, né ridurre il rischio di demenza. Anzi, l’aspirina assunta regolarmente ridurrebbe la capacità dell’intestino di assorbire il ferro, riducendo la capacità del midollo osseo e dei reni di produrre globuli rossi.