Il 2 luglio di ogni anno, la Chiesa celebra San Bernardino Realino, Patrono di Lecce. Fu un caso più unico che raro, in quanto ricevette la nomina ancora da vivo, seppur anziano e malato, affinché promettesse di proteggere la città una volta giunto in paradiso: tale era la sua fama e la devozione da parte degli abitanti pugliesi. Morì il 2 luglio 1616 e venne proclamato Santo molto più tardi, da Papa Pio XII nel 1947.
La vita di San Bernardino Realino
Bernardino nasce a Carpi, in provincia di Modena, nel 1530. La madre si preoccupò di offrire al figlio la miglior educazione e gli insegnò fin da bambino a recitare il rosario. Si rivelò da subito un ragazzo intelligente, gentile e caritatevole. Decise di iniziare la facoltà di medicina a Bologna ma, per assecondare i desideri di Cloride, la ragazza che amava, abbandonò gli studi per iniziare a studiare giurisprudenza. Una volta completati gli studi, divenne podestà prima a Felizzano, poi a Cassine e infine a Castelleone. Ovunque andasse veniva amato da tutti per la sua onestà e benevolenza e ammirato per il suo nobile senso di giustizia.
Durante gli anni trascorsi a Cassine però, acadde qualcosa: fu così colpito dalle ristrettezze economiche e dalla povertà morale del popolo, da non riuscire più né a mangiare né a dormire e fuggì da tutto, anche dai suoi amici, fortemente disgustato. Fu proprio allora che nacque dentro di lui la vocazione religiosa. Giunto a Napoli ascoltò la predica di un solerte gesuita che gli rivelò la chiamata divina. Decise così di diventare lui stesso un gesuita e prese i voti il 24 maggio del 1567.
Fin da subito la sua fama di Santo gli procurò un enorme seguito e, una volta trasferitosi a Lecce, fu presto amato anche dal popolo pugliese e divenne riconosciuto come sacerdote instancabile e pieno di infinita carità. Preferì sempre accompagnarsi alle classi più umili, stando vicino ai sofferenti e agli ammalati, e si occupò anche dei turchi posti in schiavitù nelle galere. Per tutta la sua vita, fino alla vecchiaia, conservò nel suo cuore un particolare legame con la Madonna, che gli permise di preservare uno spirito fanciullesco e colmo di pietà.
Tra i tanti insegnamenti, uno di quelli che diffondeva maggiormente, era la devozione al rosario: San Bernardino infatti affermava che non era possibile che una brava donna non riuscisse a trovare il tempo per dire la corona alla Vergine Madre almeno 3 volte a settimana.
Fu uno dei rari casi in cui il Santo divenne patrono della città mentre era ancora in vita: ormai paralizzato nel letto, fu visitato dai magistrati di Lecce che gli chiesero di proteggere la loro città una volta giunto in paradiso. San Bernardino Realino morì il 2 luglio 1616 e fu proclamato santo da Papa Pio XII nel 1947.
Le celebrazioni e il culto: una festa che inizia il 23 giugno
San Bernardino Realino è il Santo Patrono di Lecce, città della Puglia nota per gli edifici in stile barocco e la stupenda cattedrale nella piazza centrale con una doppia facciata e un campanile. Nella parrocchia dedicata a San Bernardino è prevista una settimana di festeggiamenti religiosi in onore del Santo patrono. A partire dalla sera del 23 giugno con l’inizio della Novena, alla processione dapprima nell’ospedale e, nella giornata del 1 luglio, per le vie della parrocchia a cui segue la benedizione sul popolo.
Alla processione fa seguito uno straordinario spettacolo pirotecnico accompagnato dalla musica dell’associazione culturale musicale della città. Sono previsti inoltre diversi momenti di spettacolo e di sport: la sera dell’1 e 2 luglio vi sono 2 spettacoli cabarettistici mentre per la giornata del 2 luglio sono organizzati i giochi di San Bernardino, tra tornei di calcetto, pallavolo, burraco e calciobalilla ma anche tiro alla fune e corsa con i sacchi.
Gli altri Santi del giorno
Nella giornata del 2 luglio si ricordano anche i Ss. Processo e Martiniano, Santa Monegonda, San Liberato, San Bonifacio, San Servio, San Rustico, San Rogato e Ss. Settimo e Massimo Martiri.