Nel pomeriggio di oggi a Stoccolma, in Svezia, durante una manifestazione davanti alla moschea locale, è stato bruciato un altro Corano, dopo quello di inizio anno che aveva fatto scattare una lunga e complicata settimana di accese proteste. Dopo quell’episodio, che aveva notevolmente agitato la comunità islamica svedese, e portato a pesanti critiche da parte della Turchia, la polizia svedese aveva deciso di vietare qualsiasi manifestazione in cui fosse previsto di bruciare il Corano, tanto a Stoccolma, quando in tutto il paese. Ad inizio aprile, però, la Corte Suprema svedese aveva deciso di annullare il provvedimento emanato dalla polizia svedese, rendendo di fatto possibile il rogo del Corano durante le manifestazioni.
La reazione di Erdogan al rogo del Corano a Stoccolma
A Stoccolma, insomma, durante una manifestazione autorizzata dalla polizia, anche per via della decisione della Corte Suprema, è avvenuto il primo rogo del Corano dopo lo stop previsto ad inizio anno. Al rogo erano presenti circa 200 persone, riporta TgCom24, tra le quali alcune avrebbero manifestato il loro dissenso, gridando che “il Corano non è nelle vostre mani, ma nei nostri cuori e lo sappiamo a memoria”. Subito dopo la manifestazione, inoltre, è stato arresto un uomo che era intento a lanciare alcune pietre, probabilmente contro i contestatori.
Ovviamente, come si supponeva che sarebbe successo già a febbraio, la manifestazione autorizzata a Stoccolma, in cui è stato bruciato il Corano, potrebbe avere delle pesanti ripercussioni sulla possibilità che la Svezia entri nella Nato per via della reticenza della Turchia, stato già membro dell’Alleanza. Da tempo, infatti, Turchia e Svezia nutrono dei pessimi rapporti, e stando alle dichiarazioni del leader turco Erdogan, potrebbero anche peggiorare. Il suo direttore delle comunicazioni, infatti, commentando il nuovo rogo del Corano a Stoccolma ha detto che “coloro che cercano di diventare nostri alleati nella Nato non possono tollerare o permettere comportamenti distruttivi da parte di terroristi islamofobi e xenofobi. Chiunque permetta questo atto criminale ne è anche complice“.