«Lo Stato deve fare giustizia, altrimenti c’è la giustizia della strada». Lo ha dichiarato il padre di Michelle Causo, la 17enne uccisa da un suo coetaneo a Roma, nel quartiere di Primavalle. L’uomo non vuol sentire parlare di perdono: «Non esiste perdono per una roba del genere, lo considererei solo se mi portassero indietro mia figlia. Certe cose non passano, io non vivo più». Gianluca Causo ha poi aggiunto: «Cosa mi aspetto dalla giustizia? Che lo mettano in carcere a vita e buttino via la chiave».
Sul possibile movente legato ad un piccolo debito, l’uomo risponde nettamente, come aveva fatto già la moglie: «È una ca**ata. Nel portafoglio di Michelle c’erano 140 euro, perché avrebbe dovuto preoccuparsi di 20 euro?». Intanto si è concluso con la convalida dell’arresto l’interrogatorio del sospettato. La parola droga non viene pronunciata apertamente, ma col passare del tempo si sta facendo strada nella tragica vicenda della morte di Michelle Causo. (agg. di Silvana Palazzo)
I GENITORI DI MICHELLE “ASSASSINIO PREMEDITATO, NON HA AGITO DA SOLO”
A Quarto Grado l’apertura è stata dedicata ieri giustamente al terribile omicidio di Michelle, la 17enne di Roma assassinata da un suo coetaneo: “E’ successo l’imponderabile, ciò che non dovrebbe accadere a nessuna famiglia, a nessuno al mondo, era una cosa che mi ha sempre terrorizzato, ne ho sempre parlato con Michelle di queste cose, ma quando si è talmente buoni d’animo non pensi che ti possano fare una cosa del genere”, le parole della madre di Michelle, Daniela Bertoneri. “Lei era ragazza semplice, bella ma non seducente. Aveva preso un impegno lavorativo, andava a insegnare ai bimbi piccoli a nuotare per avere una piccola indipendenza. Abbiamo avuto dei problemi economici e per questo si è rimboccata le maniche senza dire nulla, non mi chiedeva niente”.
Sul suo omicida: “Io gli amici di mia figlia li conosco tutti, non ci voglio pensare… l’ho visto sotto casa mia, ci ho parlato con lui, gli ho chiesto cosa facesse, mi disse che non studiava e che non faceva niente”. Il giorno della morte della 17enne: “Noi eravamo a Bologna, l’avevo sentita la mattina, ci aveva parlato, ci aveva detto che sarebbe uscita con gli amici e che poi sarebbe tornata. Poi alle 13 mia sorella ha iniziato a chiamarla, ha squillato qualche volta poi niente…”.
OMICIDIO MICHELLE, 17ENNE DI ROMA, IL PAPA’: “MI HANNO TOLTO L’ANIMA”
A quel punto ha preso la parola il padre di Michelle: “Dopo abbiamo iniziato a preoccuparci”. Di nuovo la mamma: “Mi ha richiamato mia sorella e mi ha detto che era successo una tragedia, Michelle non c’è più”. Il padre, Gianluca Causio, in lacrime: “Da un momento all’altro mia figlia non c’era più, mi hanno tolto l’anima”.
Secondo la madre si tratta di un omicidio premeditato: “Lui l’ha chiamata per ucciderla, è una premeditazione. L’ha chiamata perchè aveva 30 euro di debito e l’ha uccisa?”, si parla di un possibile debito per droga ma i genitori smentiscono: “Michelle non faceva queste cose”. Secondo mamma e papà si tratta di un omicidio passionale: “Lei l’ha rifiutato e lui l’ha uccisa, lei stava con il suo ragazzetto da due anni… Poi secondo me non ha agito da solo – ha spiegato ancora il papà – con quale forza l’ha messo in un carrello, mia figlia pesava quasi 60 chilogrammi”.